di Paolo Pagliaro
Il biochimico Paul Nurse, il genetista Mario Capecchi, la biologa Elizabeth Blackburne e l’immunologo James Allison hanno in comune non solo il Nobel per la Medicina, ma anche il fatto di averlo ricevuto, in anni diversi, dopo aver vinto il premio Pezcoller, che si assegna a Trento ed è considerato uno dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali nell’ambito della ricerca oncologica.
Quest’anno il premio - che ha una dotazione di 75 mila euro ed è attribuito in collaborazione con l’Associazione Americana per la Ricerca sul cancro – è andato a Tak Ua Mak, genetista cinese attivo prima negli Stati Uniti e poi in Canada. I suoi studi hanno aperto la strada a tutte le scoperte e applicazioni dell'immunologia e immunoterapia dei tumori. Hanno permesso di comprendere come una cellula diventa tumorale. E hanno mostrato come il sistema immunitario comunica con il sistema nervoso. Un gigante della ricerca, lo ha definito l’oncologo Enzo Galligioni, presidente della Fondazione Pezcoller.
Insieme a Tak Ua Mak verranno premiati Johanna Joyce , professoressa all’Università di Losanna, leader internazionale nella promozione del ruolo delle donne nella ricerca sul cancro, e Nicola Aceto, che al Politecnico di Zurigo dirige un team internazionale di giovani ricercatori che si occupa di cellule tumorali circolanti, quelle che formano metastasi.
Sabato mattina al teatro Sociale di Trento, che si prevede gremito, è in programma la cerimonia di consegna dei premi,, una sorta di abbraccio corale che ogni anno la città riserva ai pionieri della ricerca oncologica.