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direttore Paolo Pagliaro

Torna a Genova con Van Gogh il format in solitaria con l'arte

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Torna a Genova con Van Gogh il format in solitaria con l'arte

Dopo il grande successo di “Cinque minuti con Monet” a Palazzo Ducale di Genova, torna il format che consente di stare a tu per tu con i grandi capolavori della storia dell’arte, questa volta con protagonista Van Gogh. Del grande pittore sarà esposta in “Cinque minuti con Van Gogh” una delle sue opere più iconiche, “Paesaggio con covoni e luna nascente” realizzato a Saint-Rémy-de-Provence nel luglio 1889, dallo scorso 12 maggio e fino al 10 settembre a Palazzo Ducale nella Cappella del Doge, per essere ammirato in solitudine (o in coppia, o in famiglia, ma comunque in modo intimo ed esclusivo). L’esposizione, a cura di Costantino D’Orazio, è promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova, Regione Liguria e Arthemisia, in collaborazione con il Kroller-Muller Museum di Otterlo. La mostra vede come sponsor tecnico Acuson. Nel periodo di maggiore instabilità mentale, Van Gogh realizza quest’opera durante il suo ricovero volontario presso il manicomio di Saint-Paul-de-Mausole e riproduce il panorama che scorgeva dalla finestra della sua cella: un campo di grano, dipinto ad ogni cambio di stagione, a diverse ore del giorno, che diventerà presto il soggetto dominante delle opere di questo periodo e quasi un’ossessione per lui. Per quanto riguarda il format, è stato lanciato nel 2020, in pieno Covid, dal Palazzo Ducale di Genova e da Arthemisia, e prevede la fruizione “a tu per tu” con i grandi capolavori dell’arte. La prima volta è toccato a Monet, padre dell’Impressionismo. Migliaia di visitatori hanno potuto godere della bellezza delle “Ninfee” come non accade mai nei musei o nelle mostre: da soli, in un rapporto intimo e intenso con l’opera d’arte. Il format, di grande successo, ha anche ricevuto un importante riconoscimento, il premio Cultura+Impresa 2020-2021. (gci)

LA STORIA DEL GIRO D'ITALIA ESPOSTA ATTRAVERSO LE FOTO ICONICHE

Attraverso i raggi di una bicicletta si può anche leggere l'Italia. È quello che si propone la mostra “Il Giro. Una storia d’Italia”, ospitata al Museo di Roma in Trastevere dal 24 maggio al 18 giugno. Un inedito corpo fotografico di più di cento immagini tratte in grandissima parte dall’Archivio Storico Riccardi, che racconta, dal 1909 a oggi, uno spaccato dell’Italia molto significativo. La mostra è promossa da Roma Capitale, con il contributo dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ed è organizzata da AGR srl in collaborazione con Archivio Storico Riccardi, Enel e Maglia Rosa, curatela di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado. Coordinamento del progetto di Stefano Di Traglia. Supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. Il percorso espositivo si snoda non solo attraverso i grandi protagonisti del Giro d’Italia – da Fausto Coppi e Gino Bartali, passando per Gimondi, Moser e Saronni fino ad arrivare a Marco Pantani e Vincenzo Nibali – ma, attraverso gli scatti, ripercorre anche l’evoluzione di questo splendido sport, riscoprendo una passione fatta di inseguimenti e cadute, vittorie in volata e salite estenuanti fissate nella memoria collettiva di più generazioni. Un intero paese unito intorno ai suoi eroi, inseguiti con lo sguardo dai bordi delle strade, seguiti attraverso le radioline o i televisori che illuminavano le cucine delle case. Istantanee di un’epoca trascorsa, ma quanto mai attuale, in cui, spesso, Roma appare come meravigliosa scenografia. La mostra rientra nelle iniziative di comunicazione e diffusione territoriale relative all’intervento PNRR. (gci)

A PORDENONE LA GRANDE ANIMAZIONE CINEMATOGRAFICA

Un’occasione unica di scoprire il dietro le quinte del mondo dell’animazione cinematografica. Dallo scorso 12 maggio fino al 24 settembre gli spazi del PAFF! International Musem of Comic Art di Pordenone diventano la casa di Wallace e Gromit, dei mitici animali della Fattoria Mossy Bottom di "Shaun, vita da pecora", delle simpatiche pennute di "Galline in fuga" e della ciurma di "Pirati - Briganti da strapazzo", tutti protagonisti della mostra “The Art of Aardman Exhibition, Shaun the Sheep & Friends”, curata dal Museo insieme ad Art Ludique-Le Musée di Parigi e in collaborazione con Aardman Studios, che di questi straordinari personaggi sono i creatori. Dopo Parigi, Francoforte, Melbourne e Seoul, la mostra arriva a Pordenone arricchita da preziosi inediti e con un nuovo impianto espositivo, per offrire ai visitatori un viaggio nell’universo creativo di Peter Lord e David Sproxton, menti e anime degli Aardman Studios (che tra nomination e statuette hanno calcato il palco dell’Academy per ben 4 volte), attraverso più di 30 set cinematografici autentici, veri e propri capolavori di scultura. “A soli 5 anni dalla sua apertura il PAFF! è oggi un punto di riferimento internazionale per il fumetto. La sua unicità sta nell’uso del fumetto come gancio culturale e lo sguardo su altre discipline in una proposta di qualità di prim’ordine - racconta Giulio De Vita, direttore artistico del Paff! - con la mostra 'The Art of Aardman Exhibition, Shaun the Sheep & friends' raggiungiamo il culmine di questo percorso aprendo lo sguardo dal fumetto all’animazione di una delle case di produzione più celebri e apprezzate del mondo”. (gci)

A BRESCIA I PRIMATI IN BRONZO DI DAVIDE RIVALTA

Sono 14 le nuove sculture monumentali che animano uno dei più affascinanti complessi fortificati d’Italia: il Parco del Castello di Brescia ospiterà, dal 26 maggio al 7 gennaio 2024, la mostra “Davide Rivalta. Sogni di gloria”, a cura di Davide Ferri. La mostra è promossa da Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Alleanza Cultura, e realizzata in collaborazione con la XVII edizione di Meccaniche della Meraviglia. Si tratta di una mostra a cielo aperto all’interno delle aree verdi del Falcone d’Italia che mette in relazione i primati in bronzo dell’artista bolognese Davide Rivalta con spazi, visitatori e passanti, proponendo un nuovo rapporto tra noi e gli animali. Giocando sulla casualità dell’incontro tra esseri umani e animali - gorilla, oranghi, scimpanzé e babbuini - lo scultore trasforma il Castello nella fortezza delle grandi scimmie antropomorfe: ogni famiglia occupa una specifica zona del parco, accompagnando lo spettatore in un percorso di esplorazione dell’area e richiamando il ricordo dell’antico Giardino Zoologico, attivo a ridosso dell’area fortificata tra il 1912 e il 1988. (gci)

ALLA SCOPERTA DELLE OPERE DI MILO A MILANO

Un’esposizione alla scoperta delle opere dell'artista Milo: Agostino Art Gallery di Milano ospiterà dal 25 maggio al 18 giugno la mostra “Salvare l'ambiente, salvare la bellezza”, personale di Lorenzo Mucchetti, in arte Milo, artista bresciano classe 1963, ideatore e fondatore del Movimento Realtà Permanente. Curata da Cinzia Lampariello Ranzi, il percorso espositivo approfondisce la ricerca artistica di Milo, al cui centro si trova il concetto della doppia dimensione temporale delle cose, di un monumento storico così come di una squadra di calcio (una delle ultime creazioni è un polittico dedicato al Napoli per lo scudetto), o ancora di un'icona, come la Marylin Monroe di Andy Warhol. Sulla stessa tela, Milo fissa due momenti distinti della storia del soggetto: esso viene mostrato rovinato dall'azione distruttiva del tempo, dell'incuria e della storia, ma attraverso strappi e brandelli di colore che intaccano l'unità visiva (come una “sfogliazione”, un dècollage, sulla scia dell'eredità di Mimmo Rotella) riemerge la figura originaria con la sua estetica primigenia, affermando così la vittoria sul tempo e le sue sfide. La tecnica utilizzata è mista: l'artista parte da una composizione delle diverse immagini del soggetto e ne produce dei manifesti unici, che applica poi su tela. Qui genera la “sfogliazione”. L’applicazione di oggetti di uso comune, che abitualmente vengono abbandonati come residui del consumismo, completa il messaggio in chiave pop anni Sessata. Il progetto, ideato per Agostino Art Gallery, comprende gli “Omaggi d'autore”, ovvero dipinti dedicati agli artisti che hanno influenzato la maturazione artistica di Milo, alcune opere di grandi dimensioni ispirate alla Madonnina di Milano, alla Torre pendente di Pisa e al Ponte di Rialto, e le “Pillole”, tele in dimensione minimale in cui si ritrovano i medesimi concetti della Realtà Permanete, ma senza applicazioni. Le pillole rappresentano monumenti presenti a Venezia, Bologna, Positano, Ferrara e la basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Milo inizia la sua produzione artistica negli anni Duemila. Nel 2019 Vittorio Sgarbi ne promuove l’opera in diverse manifestazioni nazionali e Milo riceve subito premi e riconoscimenti. Decisivo è poi l'incontro con Gianni Dunil: è grazie al critico che Milo entra nella storia dell’arte italiana con l’inserimento del suo profilo nell’“Atlante dell’Arte Contemporanea” (De Agostini, 2020). Alla sua prima personale a Milano, nel gennaio 2023, riceve l'apprezzamento di Stefano Zecchi, che presenta personalmente l’esposizione. È in quella occasione che Cinzia Lampariello Ranzi scopre Milo e si innamora delle sue tele e del suo Movimento Realtà Permanente. (gci)

NELLA FOTO. Dettaglio di: Vincent Van Gogh, Paesaggio con covoni e luna nascente, 1889. Olio su tela, cm 72x91,3. © Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands

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