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direttore Paolo Pagliaro

GENTILONI: NO AL MES E’
PROBLEMA REPUTAZIONE

La mancata ratifica del MES è un problema di reputazione. Dal palco del Palazzo della Provincia Autonoma di Trento, dove si svolgerà fino al 28 maggio la XVIII edizione del Festival dell’Economia dedicata al tema “Il futuro del futuro. Le sfide di un mondo nuovo”, arriva il monito di Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia. “In Italia il MES è vissuto come ‘Spectre’ - ha affermato l’ex primo ministro - È un meccanismo che è servito ad affrontare la crisi del debito sovrano di alcuni Paesi. L’Italia sarà costretta ad utilizzarlo per il proprio debito sovrano? Ma quando mai. Nessuno pensa che l’Italia possa o debba utilizzarlo. Ma il problema è duplice. Il primo è un problema di reputazione tra Stati, gli impegni internazionali andrebbero mantenuti”. “Questa ratifica riguarda un emendamento allo statuto del meccanismo che lo rende più utile in fasi di crisi più circoscritte - ha aggiunto - se l’Italia ratificasse, avrebbe più titolo e più voce nel capitolo che si aprirà nel dare a questo meccanismo, se possibile, una funzione più positiva”. Durante l’evento, organizzato da Gruppo 24 ORE e Trentino Marketing, Gentiloni ha sottolineato il sostegno che l’UE ha dato e può ancora dare all’Emilia-Romagna: “Sul lato europeo oltre alla solidarietà e oltre al fatto che Ursula Von der Leyen sarà con Meloni e Bonaccini a fare un sopralluogo, sono tre le cose fondamentali. La prima simbolica, il Meccanismo europeo di protezione civile è stato attivato, soprattutto a Ravenna - ha spiegato - Bisogna ricordare che c’è un fondo di solidarietà per le catastrofi naturali, che va attivato entro 12 settimane dall’evento”, e ha proseguito ricordando che “già nelle raccomandazioni pubblicate ieri si chiarisce che le spese straordinarie per far fronte all’alluvione, essendo una tantum, non verranno conteggiate nel conteggio del deficit”.

Il commissario europeo si è soffermato anche sulla necessità di una buona riuscita del PNRR in Italia. Secondo Gentiloni, l’attuazione della parte italiana del Piano è fondamentale perché si tratta in termini assoluti del Paese che ha ricevuto più fondi. “Il problema non è denunciare ritardi, ma lavorare affinché non si producano - ha dichiarato al riguardo - certamente dobbiamo essere consapevoli che nei prossimi mesi, la parte fondamentale di questo programma dovrebbe svilupparsi”. Se il Next Generation EU avrà successo, ha detto, il prossimo passo potrebbe essere proprio un Fondo per la sovranità dell’Europa, che vada a implementare “l’autonomia strategica, che passa fondamentalmente per la Difesa comune e la Politica industriale comune”. L’obiettivo, secondo il commissario europeo, è di mantenere la posizione dell’UE come leader della transizione energetica e climatica in uno scenario globale che vede la competizione di Stati Uniti e Cina. Non è mancata una sua riflessione sul tema della recessione tecnica dell’economia tedesca: “se la Germania non cresce non è una buona notizia per l’Europa. Poi, si possono fare tutte le polemiche che si crede, ma oggi ci sono diversi livelli di crescita in diverse aree europee. L’Italia è un Paese che ha avuto buoni livelli di crescita negli ultimi tre anni e conserva buone possibilità di crescita anche prossimamente”. “Sappiamo che l’economia tedesca si riprenderà, seppure a livelli contenuti. Non darei troppa importanza alle recessioni tecniche - ha specificato - la difficoltà dell’economia tedesca è legata ad aspetti tipici, in particolare la dipendenza accentuata al gas russo a costo conveniente. L’uscita da questa dipendenza, una grande sfida per tutti, lo è stata in modo particolare in Germania”. Secondo l’ex primo ministro italiano, “un altro aspetto tipicamente tedesco è che la Germania è un Paese a grande proiezione esterna di esportazioni, quindi il rallentamento globale del commercio, in particolare in Cina, ha influito parecchio. Continuerà? Le previsioni ci dicono che le tendenze del commercio globale sono in ripresa, ma il ritmo non è così forte come in passato”. “In questo momento le prospettive dell’Economia europea sono migliori nel settore dei servizi e meno nella manifattura - è il bilancio di Gentiloni - Un rallentamento manifatturiero in Germania può influire anche in Italia. L’impegno per sostenere le nostre imprese è un impegno che oggi è importantissimo in un momento in cui i servizi tirano in modo impressionante, anche perché c’è stata una compressione durante la pandemia e ora c’è un rimbalzo”. (25 MAG - gci)

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