Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

EMILIA ROMAGNA, FEDRIGA:
ORA SEMPLIFICARE

“Devo ringraziare il Consiglio dei ministri, intervenuto tempestivamente già con le prime risorse importanti: devo dire che c’è stata una grande collaborazione tra territori e Stato”. Così a 9colonne Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, intercettato da 9colonne fuori dal Senato. Nel giorno del secondo cdm dedicato ad affrontare il dramma dell’alluvione in Emilia Romagna, il presidente della Conferenza delle Regioni  indica la necessità di guardare oltre l’emergenza: “Su questi temi – è la convinzione del governatore -  noi dobbiamo fare anche una programmazione di lungo periodo, non soltanto legata alle risorse destinate al rischio idrogeologico  ma di drastica semplificazione per poterle utilizzare, altrimenti il rischio è di avere le risorse ma di non riuscire a spenderle per mille intoppi burocratici. In questo senso occorre una forte revisione normativa”. “Il codice degli appalti adesso è stato rivisto accorciando i tempi” ricorda Fedriga, elencando però – da amministratore – alcuni casi specifici di quello che ancora non va: “Penso ad esempio alle norme ambientali: noi per togliere un albero da un fiume dobbiamo chiedere l’autorizzazione paesaggistica fino a 150 metri, oltre tutto, dall’alveo del fiume. Se poi si entra in una zona Sic (Siti di importanza comunitaria, ndr) allora pulire diventa un incubo perché serve una seconda autorizzazione. E ricordo che se qualcosa non va si rischia di incorrere in un reato penale. È successo in Friuli Venezia Giulia con il  fiume Rosandra, quando una pulizia d’emergenza fatta con la collaborazione della Protezione civile è costata all’assessore referente del tempo un processo penale di diversi anni, fortunatamente poi finito con l’assoluzione, ma di fatto questi rischi finiscono per bloccare la pubblica amministrazione”.  Il presidente della Conferenza delle Regioni torna poi sulla querelle legata alla nomina del commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione dell’Emilia Romagna. Bonaccini sì o no? “Secondo me – ribadisce Fedriga - la Regione deve avere un protagonismo all’interno di questo discorso, dopodiché non spetta a me nominare il commissario e il governo farà la scelta che reputa più opportuna, dopodiché è fondamentale il coinvolgimento dei territori”. Tante le iniziative di solidarietà arrivate dai friulani verso l’Emilia Romagna, sia dall’estero (il Friuli Venezia  Giulia è stato storicamente terra di emigranti) che dalla regione: “Oltre che dagli italiani nel mondo – spiega Fedriga - abbiamo avuto anche iniziative autonome come quelle delle tifoserie dell’Udinese e della Triestina che hanno iniziato una raccolta fondi, oppure penso ai tifosi pallacanestro:  c’è un processo che parte dal basso, un esempio plastico della solidarietà italiana che vede mettere in atto meccanismi di auto-organizzazione per dare un contributo affinché l’Emilia Romagna resti in piedi”. (Sab / Roc – 25 mag)                

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