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BONGIORNO: NO STRETTE
ALLE INTERCETTAZIONI

Repubblica intervista la presidente della commissione Giustizia del Senato, Giulia Bongiorno, la quale sul tema delle intercettazioni evidenzia che “La mia storia in Parlamento documenta che ho sempre lottato per evitare di cancellare le intercettazioni, che reputo indispensabili. Il ministro sta lavorando sul tema della riservatezza. La commissione che presiedo sta concludendo un’approfondita indagine conoscitiva a 360 gradi. Sono state già fatte 45 audizioni di esperti del settore, oltre a sopralluoghi presso alcuni tribunali. Le problematiche emerse sono tante. Di certo oggi la tecnologia corre, mentre le leggi sono lente. Alcune forme di captazione non hanno affatto una disciplina adeguata e questo, per la rilevanza degli interessi in gioco, non è accettabile”. Per quanto riguarda il reato di abuso d’ufficio, afferma ancora Bongiorno, “Vi sono due possibilità: o un’abrogazione o una nuova correzione. Se si dovesse optare per l’abrogazione, diventerebbe necessaria una riforma complessiva dei reati contro la Pa per evitare possibili vuoti di tutela o interpretazioni estensive di altri e più gravi reati”. È sicura che non si rischi un danno maggiore se Nordio rivede tutti i reati di corruzione e li attenua? “Non si è parlato di attenuare, ma di razionalizzare la tutela nel suo complesso. Sono cose molto diverse. Oggi ci sono sovrapposizioni di reati che disorientano gli operatori del diritto e i cittadini”. (26 MAG / deg)

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