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direttore Paolo Pagliaro

ZANGRILLO: INTRODURRE
TEMA MERITO NELLA PA

Alla Pubblica Amministrazione serve misurare il merito. Ne è sicuro Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, intervenendo alla XVIII edizione del Festival dell’Economia di Trento, dedicato al tema “Il futuro del futuro. Le sfide di un mondo nuovo” e organizzato da Gruppo 24 ORE e Trentino Marketing. “Mi sto occupando molto del tema del merito. Sono convinto che la misura del merito sia fondamentale per una organizzazione performante. Mi sto muovendo per introdurlo all’interno della nostra organizzazione” ha dichiarato il ministro, sottolineando che “il tema della performance comincia a essere rilevante anche nella PA”. Non a caso “quello che ho chiesto prima che l'Aran iniziasse la trattativa del rinnovo del ccnl dirigenza 2029-2021, firmato ieri, è stata la possibilità di premiare in modo significativo il merito dei dirigenti”, così da valutare i dirigenti non solo per le competenze tecniche ma anche per la capacità di valorizzare il capitale umano dilla PA. L’emergenza, dunque, è quella della formazione: “la trasformazione digitale è la rivoluzione industriale più democratica nella storia recente del mondo. Se un Ad non si preoccupa di formarsi, capita che dopo 5-6 consigli di amministrazione non capisce più quello che i suoi collaboratori gli dicono - ha affermato Zangrillo - Il tema della formazione è una delle emergenze della nostra organizzazione”. Non è mancata poi una considerazione sull’aspetto culturale della transizione digitale: “abbiamo bisogno di digitalizzare la PA. Non bisogna confondere la digitalizzazione con la dotazione di strumenti informatici adeguati - ha detto - la parte più complicata è convincere le persone che un nuovo modo di lavorare è un’opportunità”.

Per quanto riguarda il Pnrr, le idee del ministro sono chiare: “sicuramente il Pnrr è una grande opportunità che il nostro Paese non può perdere. In questo la PA gioca un ruolo fondamentale, perché gran parte del Piano verrà realizzato da enti locali”. “Con il blocco del turn over la PA ha perso molte risorse e dal punto di vista qualitativo la nostra struttura si è trasformata - ha aggiunto - veniamo da anni molto complicati. Qual è la cosa che abbiamo cominciato a fare? Abbiamo ricominciato a investire sul capitale umano, sulle persone”. “È evidente che se dobbiamo rispondere alle aspettative degli enti attuatori ci dobbiamo preoccupare di garantire alle amministrazioni le competenze per realizzare il Piano - ha proseguito - dobbiamo lavorare anche alla modernizzazione della nostra struttura”. E continua: “Tra le cose da fare c’è che la nostra organizzazione diventi attrattiva, per attirare tutte quelle competenze che servono. Dall’altro lavorare per modernizzare la struttura, quindi sostanzialmente lavorare sulla formazione”. Legato alla formazione è il tema dell’attrattività del pubblico, soprattutto verso i giovani. Parlando delle rinunce ai concorsi pubblici, infatti, il ministro ha affermato “oggi i giovani che hanno voglia di spendere le proprie energie e mostrare il loro talento non credo rincorrano soltanto il posto fisso. Ci vuole di più per rendere una PA attrattiva. Se c’è soltanto il posto fisso non basta”. “Serve continuare ad aumentare il proprio profilo di conoscenze, ovvero il tema della formazione - ha proseguito - poi c’è la possibilità di crescere, ovvero a fronte di performance eccellenti la possibilità di crescere”. (26 MAG - gci)

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