Quindici mesi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, Mosca è stata presa di mira con un attacco di droni su larga scala. Si tratta di un evento che segna un nuovo punto di svolta in un conflitto che secondo il Cremlino non avrebbe mai minacciato direttamente le città russe. Secondo il ministero della Difesa russo otto droni hanno preso di mira la capitale durante la notte, ma i media russi vicini ai servizi di sicurezza hanno scritto che il numero era molte volte superiore, con più di 30 velivoli senza pilota che avrebbero partecipato all'attacco. Tre droni hanno colpito edifici residenziali nel sud-ovest della città, ma non sono state segnalate esplosioni. Due persone sono rimaste ferite nell'attacco, ha detto Sergei Sobyanin, sindaco di Mosca, e gli edifici hanno subito lievi danni. In un video diffuso sul web si mostrano diverse finestre rotte e una facciata annerita per l’incendio provocato dall’impatto del drone. Va detto che da un punto di vista militare tale azione ha una valenza nulla, mentre è un colpo psicologico importante per la popolazione. Va anche sottolineato che Kiev ha smentito di essere dietro l’accaduto: il consigliere presidenziale ucraino Mykhaylo Podoliak ha dichiarato al canale YouTube 'Breakfast Show': “Per quanto riguarda gli attacchi, siamo ovviamente felici di osservare e prevedere un aumento del loro numero. Ma, ovviamente, non abbiamo nulla a che fare direttamente con questa attività”.
L'attacco di droni a Mosca è la “risposta” di Kiev ai recenti attacchi russi in Ucraina, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov “È chiaro che stiamo parlando di una risposta del regime di Kiev ai nostri attacchi molto efficaci contro uno dei suoi centri di comando”, ha detto Peskov alla stampa, assicurando che “il sistema di difesa aerea su Mosca ha funzionato bene”. Il presidente russo Vladimir Putin è stato informato “in diretta” dell'attacco all'alba, ha aggiunto il portavoce del Cremlino. “La giornata lavorativa del presidente è iniziata molto presto. È stato informato in diretta dal Ministero della Difesa, dal Sindaco di Mosca, dal Governatore della regione di Mosca e dal Ministero delle situazioni di emergenza ”, ha assicurato Peskov alla stampa. “L'attacco non ha causato nessun morto, e per il momento non vi è alcuna minaccia per gli abitanti di Mosca e della (sua) regione”, ha aggiunto.
Allo stesso tempo, però, la Russia continua a colpire il paese invaso servendosi di missili di elevatissima potenza e di droni di fabbricazione iraniana quasi quotidianamente. Questa mattina, ad esempio, Kiev ha affrontato il suo terzo raid aereo in 24 ore martedì mattina. Il sindaco Vitali Klitschko ha confermato che 20 residenti sono stati evacuati da un edificio danneggiato, e che una persona è morta, mentre altre quattro sono rimaste ferite.
L’IRA DI PUTIN. Gli attacchi dei droni sul suolo russo rappresentano “un aperto atto di terrorismo”, mentre i bombardamenti delle forze di Mosca sull’Ucraina sono state azioni “obbligate” a causa “della guerra scatenata dal regime ucraino nel Donbass”. Non conosce freni la “verità rovesciata” del Cremlino dopo quanto accaduto questa mattina, quando almeno otto velivoli senza pilota hanno attaccato la capitale russa, senza provocare vittime. Un’azione, va sottolineato nella quale Kiev nega di essere direttamente coinvolta, pur non nascondendo la propria soddisfazione per lo schiaffo, più che altro psicologico, inferto al regime di Putin. Per il presidente russo, però, l’analisi è chiara: “Kiev ha scelto la strada dell'intimidazione dei cittadini russi attaccando le strutture civili, che è un chiaro segno di attività terroristica”. Il leader del Cremlino ha sottolineato che durante “l'operazione militare speciale” (è infatti ancora vietato parlare di “guerra”) la Russia ha colpito il territorio ucraino, ma solo strutture e infrastrutture militari. “La Russia è stata costretta a rispondere alla guerra scatenata dal regime ucraino nel Donbass – ha argomentato Putin –. Noi siamo stati costretti a rispondere lanciando un'operazione militare speciale. L'esercito russo sta colpendo il territorio ucraino, ma con armi di precisione a lungo raggio e in particolare infrastrutture militari o depositi di munizioni. In risposta, il regime di Kiev ha scelto una strada diversa, quella del tentativo di intimidire la Russia, intimidire i cittadini russi e attaccare gli edifici residenziali”. “Questo, ovviamente, è un chiaro segno di attività terroristica”, ha detto il presidente, che, immancabilmente, ha promesso “una risposta” sul campo.
KADYROV: VENDETTA SPIETATA. Da parte sua il temuto leader ceceno, Ramzan Kadyrov, ha dichiarato sul suo canale Telegram che presto le forze russe mostreranno “cos'è la vendetta nel pieno senso della parola”. “Attaccare con i droni Mosca – ha scritto Kadirov - non ha alcun significato tattico, strategico o persino psicologico. Coloro che si intendono di cose militari lo capiscono. La guerra si sta svolgendo in un posto completamente diverso. Le risposte a tali tentativi di attacco non dovrebbero essere dure - dovrebbero essere crudeli. Stiamo proteggendo i nostri cittadini e non c'è bisogno di fare tante cerimonie”. (30 MAG - deg)
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