di Paolo Pagliaro
Nel suo ultimo libro – “Il potere della crisi”, pubblicato da Egea – Ian Bremmer spiega che le soluzioni ai problemi climatici sono politicamente, economicamente e socialmente sovversive, profondamente sovversive. E ciò rende più facile negare ad esse il consenso scientifico e quello politico, o semplicemente temporeggiare. Il conflitto è quotidiano anche in Italia, l’ultimo episodio è di pochi giorni fa con la rivolta delle regioni padane contro le nuove direttive europee sulla qualità dell’aria.. Ma di fronte ad impatti climatici sempre più devastanti, la popolarità di gradualisti e negazionisti è messa a dura prova. Ieri nel corso di un convegno, il direttore scientifico del Kyoto Club , Gianni Silvestrini, ha illustrato i progressi che sono stati resi possibili dall’innovazione tecnologica. Nella produzione globale di energia: il solare e l’eolico hanno ormai superato il nucleare mentre l’anno scorso in Europa l’elettricità prodotta dalle rinnovabili ha superato quella generata dal metano.
In Italia l’occasione per un salto di qualità è legata alla revisione del Pnrr e e del Piano Nazionale Energetico, Ci si attendono scelte coerenti con gli obettivi europei, a cominciare dalla riconversione green della produzione industriale. un’occasione di crescita soprattutto per il sud. Sapendo che occorrerà vedersela anche con la concorrenza degli incentivi americani, che hanno già convinto Enel a costruire in Oklahoma una grande fabbrica fotovoltaica. Catia Bastioli, presidente di Kyoto Club e grande innovatrice nel settore delle bioplastiche, ha elencato tutti gli interventi di cui avremmo bisogno per avviarci verso un modello di sviluppo diverso. Il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha inviato un caloroso messaggio, ora si attendono iniziative più impegnative.