“Fatti di eccezionale gravità” così ha definito il ministro dell’Interno quelli che hanno portato all’arresto, nei giorni scorsi, di cinque agenti delle Volanti in servizio alla Questura di Verona, sulla scorta di un provvedimento del Gip che ha anche indicato le posizioni di altri agenti ( ben 17) da approfondire, lasciando in sospeso la decisione sulle richieste di misure interdittive avanzate dalla Procura della Repubblica. Almeno sette le vittime, tutte straniere, che sarebbero state sottoposte a tortura nella stanza dei “fermati” ( il c.d “acquario” nel gergo poliziesco) in Questura. Il magistrato ha contestato ai poliziotti anche altri reati che vanno dalle lesioni, al falso, dalle omissioni di atti d’ufficio, al peculato, all’abuso d’ufficio.
Episodi bruttissimi, spregevoli, sui quali hanno indagato, per alcuni mesi, i poliziotti della squadra mobile veronese, dopo una fase iniziale in cui furono impegnati i carabinieri a partire dal marzo 2022, allorché era emerso il mancato sequestro, da parte di alcuni poliziotti, di una pistola in possesso di un cittadino albanese ( indagato per traffico di armi), pistola utilizzata per minacciare di morte la sua compagna. Il Questore di Verona, rilasciando alcune stringate dichiarazioni sulla vicenda, ha sottolineato: “… Noi non copriamo abusi” ( e ci mancherebbe altro!), aggiungendo che “… l’indagine è stata svolta per mesi dall’interno per accertare, in modo chiaro e trasparente, comportamenti non legittimi”.
Il questore Massucci è funzionario di grande serietà, esperienza e professionalità e sicuramente sta approfondendo l’inchiesta interna ( un’ ispezione, nei mesi scorsi, è già stata effettuata dal competente ufficio del Dipartimento della Pubblica Sicurezza) per comprendere quale fosse il grado di compromissione e copertura all’interno di un ufficio, quello delle Volanti, cosi importante nell’organigramma di una Questura ( le Volanti sono inserite nell’UPGSP- Ufficio di Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, con un proprio dirigente, ma alle dipendenze del Capo di Gabinetto) anche per accertare eventuali responsabilità a livelli superiori. In realtà, stando a quanto scritto dal gip, secondo cui all’interno dell’Ufficio Volanti della Questura si potevano rilevare soprusi e illegalità “..un vero e proprio modus operandi consolidato e condiviso da numerosi operatori..”, resta un mistero il fatto che il funzionario dirigente non si sia reso conto di come operassero gli agenti alle sue dipendenze, sul comportamento dei quali aveva l’obbligo di vigilare costantemente. E sul punto, non posso che richiamare l’attenzione sulla esigenza, da parte di chi ha responsabilità nella direzione di uffici, di procedere a sistematici, frequenti controlli sui dipendenti anche per correggere eventuali “sbavature”.
Un bruttissimo colpo, dunque, per tutta la Polizia di Stato che deve incassarne anche un altro, in seguito a una vicenda del giugno 2022, verificatasi a Roma e che vede tre agenti di polizia rinviati a giudizio, nei giorni scorsi, con l’accusa di abuso d’ufficio e lesioni nei confronti di alcuni minorenni che sarebbero stati malmenati davanti al McDonald’s di via Cornelia. Non sarebbe male ricordare, di tanto in tanto, che tutti i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge (art.52 della Costituzione).
Per quanti, poi, decidono di entrare a far parte dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, nel momento della assunzione in prova c’è la promessa solenne di “osservare lealmente la Costituzione e le leggi dello Stato,di adempiere ai doveri dell’ufficio per il pubblico bene” cui segue, nel momento della nomina in ruolo dei poliziotti il “giuramento” in cui si rinnova l’impegno,il fermo proposito di fedeltà alla Repubblica e alla osservanza delle leggi. L’infedeltà di alcuni appartenenti alla Polizia di Stato lascia alla fine una profonda amarezza tra i cittadini e tra quanti, come chi scrive, è ormai un ex da diversi anni.