di Paolo Pagliaro
La piattaforma pubblica che ci dovrebbe tenere informati sullo stato di attuazione del Pnrr si chiama Italia Domani, è gestita dalla Presidenza del Consiglio e - per quanto riguarda i dati - non viene aggiornata da oltre sei mesi. Questo ha reso un po’ più complicato il lavoro della Fondazione Gimbe e del suo presidente Nino Cartabellotta, che volevano capire quali e quanti obiettivi sono stati raggiunti con i fondi del Pnrr nel settore della Sanità. Consultando relazioni al Parlamento, comunicati stampa, rapporti del Servizio Studi di Camera e Senato, documenti ministeriali e delibere della Corte dei Conti, alla fine il tenace professor Cartabellotta è riuscito nel suo intento e oggi ci fa sapere come sta andando.
Sta andando abbastanza male. Al 30 giugno 2023 non risultano rispettate numerose scadenze riguardanti gli obiettivi nazionali, in particolare quelli in materia di interconnessione, digitalizzazione, telemedicina, intelligenza artificiale. case di comunità e medicina territoriale, formazione del personale. Non risulta rispettata anche la scadenza europea per l’assegnazione di 1.800 borse di studio destinate alla formazione specifica in Medicina generale, forse perché molte Regioni non hanno pubblicato i bandi.
Lo stato dell’arte si può riassumere in poche cifre: a fronte di uno stanziamento che supera i 15 miliardi, sono stati spesi finora 79 milioni, lo 0,5% dei fondi. Così i soldi dell’Europa forse non si sprecano ma sicuramente si perdono.