Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

INCENDI, I PIROMANI
PIU’ DANNOSI DEL CLIMA

Sono tanti i fattori che determinano l’insorgere di incendi, anche se negli ultimi decenni è diventato sempre più evidente il ruolo cruciale dei cambiamenti climatici, che innalzano le temperature e indeboliscono gli ecosistemi, rendendoli maggiormente vulnerabili. Nella maggior parte dei casi tuttavia è l’intervento umano, in ultima istanza, a determinarne l’insorgere. E la causa è spesso di natura volontaria e mirata. In Italia infatti la maggior parte degli incendi è di natura dolosa: per ampliare le aree coltivabili, per favorire la speculazione edilizia, i roghi presso le discariche sono tutti esempi di reato compiuto al fine di trarre un profitto. Sono state 514 persone sono state denunciate per incendio boschivo nel 2021. I danneggiamenti seguiti da incendio sono inoltre considerati un reato spia, che segnala un probabile coinvolgimento della criminalità organizzata. Sono più frequenti nel mezzogiorno: in Calabria si contano 5,3 denunce ogni 100mila residenti. Lo si legge in un report della Fondazione Openpolis redatto in collaborazione con lo European Data Journalism Network nell’ambito del progetto Fire-Res cofinanziato dall’Unione europea. “L’Italia, paese mediterraneo e quindi naturalmente esposto a temperature elevate e siccità e conseguentemente anche agli incendi, aggravati poi ulteriormente dai cambiamenti climatici, è anche un paese che, soprattutto in alcune regioni, riporta una forte presenza di criminalità organizzata, spesso infiltrata nel settore edilizio e della gestione dei rifiuti. Un fattore che esacerba il problema degli incendi e rende ancora più difficile la lotta ai cambiamenti climatici” si legge. Si ricorda che, in un’analisi sugli eco-reati nel periodo 2006-2016, l’Istat ha rilevato inoltre che negli anni è aumentata la quota di incendi di natura dolosa rispetto a quelli di natura colposa. Per quanto riguarda le persone contro cui viene avviata un’azione penale per violazione in materia di incendio boschivo, ammontavano al 60,4% nel 2006, una quota che ha raggiunto il 72,2% nel 2015. Dai dati disponibili è difficile ricostruire la realtà degli incendi dolosi e il loro legame con la criminalità. Un modo è analizzare i dati raccolti da Istat, relativamente alle denunce. Quando si parla di denunce tuttavia è importante tenere presente che queste non restituiscono un’immagine completa del fenomeno. Infatti un loro aumento può anche derivare da un miglioramento del sistema di denuncia. (5 AGO – REDM)

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