ll Comitato degli Italiani all’Estero in Messico (ComItEs) offrirà un corso gratuito online rivolto ai giovani italo-discendenti maggiori di 16 anni residenti nel Paese. Il corso, intitolato “Anche noi siamo italiani”, si svolgerà a partire dal 2 ottobre con due incontri settimanali in spagnolo e in italiano, che passeranno in rassegna la storia dell’emigrazione italiana, la cultura e la storia d'Italia, la cucina, la musica, la lingua e le relazioni italo-messicane.
Il progetto è stato elaborato e proposto da Daniela Zumpano, giovanissima consigliere di origini cosentine, che in onore della memoria del bisnonno e del nonno Carmine, ha spinto per dare ai giovani italo-messicani l'opportunità di riscoprire le proprie radici attraverso questa iniziativa. “Purtroppo la partecipazione dei giovani nella comunità italiana in tutto il paese è quasi nulla, e almeno qui a Città del Messico non esiste un luogo di incontro dove poter cominciare a conoscersi e convivere”, spiega Zumpano a 9colonne. La proposta punta dunque a muovere i primi passi in questo senso: “In primo luogo, promuove l'incontro tra persone che hanno lo stesso bisogno, quello di conoscere la cultura e la storia dei loro antenati. Poi mira a riprendere la lingua italiana, che si è perduta da diverse generazioni, e a conoscere tradizioni e cultura perché i giovani possano sentirsi parte di questa cultura. Perché anche noi siamo italiani, anche se siamo nati lontano”.
Giovanni Buzzurro, presidente del ComItEs spiega a 9Colonne che uno degli obbiettivi dell’attuale Comitato è quello di farsi più inclusivo: “Vogliamo che tutti gli italiani in Messico si sentano parte del Comites. Ma per farlo è necessario creare iniziative nelle quali chiamarli in causa e incentivare la partecipazione. Quando Daniela Zumpano mi ha proposto questo corso ci siamo messi subito a disposizione per renderlo realtà”. Collaborano col ComItEs nella realizzazione del progetto il portale di informazione italo-messicana Punto d'incontro, la Società Dante Alighieri di Città del Messico, l'Associazione dei Ricercatori Italiani in Messico, l'Associazione Bellunesi nel Mondo in Messico, l' Associazione Piemontese nel Mondo in Messico, il Circolo Trentino di Città del Messico, l'Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Estera di Guadalajara, e, ancora, il Museo dell'Immigrazione Italiana in Messico di Chipilo, nello stato Puebla, il Museo “Dr. José Benigno Zilli Manica” di Colonia Manuel González, a Zentla, nello stato di Veracruz. Alcune di queste organizzazioni parteciperanno con contributi propri durante la realizzazione del corso, ma la loro presenza mira soprattutto ad offrire ai partecipanti diversi punti di riferimento sulla comunità italiana in Messico. “Inclusione è anche questo - commenta Buzzurro - fare gruppo con le istituzioni che sono presenti qui in Messico”.
Buzzurro è musicista e produttore musicale e uno degli incontri sarà proprio dedicato alla musica dei migranti italiani in cui sarà lo stesso presidente del ComItEs ad interpretare un repertorio da lui confezionato. Tanti poi gli chef, i sociologi, i docenti: una grande varietà di professionisti parteciperanno nel corso. “Cerchiamo anche di avvicinarci alle persone che vivono lontano - assicura lo stesso Buzzurro - Esistono alcune comunità che per noi sono molto importanti, come quella della Colonia Manuel González e quella di Huatusco, che sono molto rilevanti perché rappresentano i primi insediamenti di italiani nella storia del Messico. Tra le altre attività del corso sono previsti alcuni incontri con queste comunità, per dare voce anche agli unici due musei dell'immigrazione italiana in Messico”. Antonio Mariniello, vicepresidente del ComItEs, impegnato anche lui nell'organizzazione del corso, spiega inoltre che si tratta di un'iniziativa molto importante per la collettività italiana in Messico: “La ragione principale che ci ha spinto è stato il desiderio di compattare la nostra comunità, con l'idea precisa che questo processo doveva necessariamente passare attraverso il reinserimento delle nostre comunità più antiche e, in generale, degli italo discendenti”. Sebbene gli iscritti all'Anagrafe degli Italiani all'Estero siano circa 30.000, si calcola che gli italodiscendenti in Messico siano più di un milione, di cui un quarto circa sotto i 25 anni. “Il desiderio di riscoprire le proprie radici, di esplorare la propria 'italianità' e di rappresentare con dignità i propri nonni e nonne, gli antenati, è molto forte in queste nuove generazioni”, spiega Mariniello. “Qui in Messico la maggior parte degli italo-americani, vi assicuro, ha ‘fame’ di Italia. L'idea di questo corso è proprio quella di colmare questo vuoto, con l'intento che sia solo l'inizio”.(BIG ITALY / Fel / Gil – 21 ago)
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