Il Friuli-Venezia Giulia da scoprire nella zona del Carso, territorio di confine, con un occhio al mare Adriatico e l’altro all’altopiano che fa da cornice a Trieste. Capoluogo di regione, realtà sospesa tra passato e futuro, con contrasti e caratteristiche peculiari come il suo patrimonio enogastronomico. Numerose cantine dove assaporare i vini friulano e assaggiare i formaggi che non passano attraverso la pastorizzazione proprio per mantenere intatta la carica batterica ed esaltare la ricchezza botanica presente nei foraggi utilizzati per l’alimentazione degli animali. Si può iniziare l’itinerario enogastronomico dalla Val Rosandra, dove scoprire la produzione del suo famoso olio extravergine Tergeste, ottenuto dalla coltivazione autoctona della Bianchera (sopravvissuta alla gelata del 1929 grazie alla volontà dei contadini del Carso) che ha portato alla recente istituzione della DOP Tergeste. La zona più vocata alla produzione di questo olio è proprio quella di San Dorligo-Dolina. Qualche chilometro prima da non perdere Prosecco, la celebre città che ha dato il nome ad uno dei vini più famosi al mondo. Il toponimo di questo delizioso borgo carsico significa “bosco tagliato”, come ad indicare un’area destinata proprio alle coltivazioni, in particolare di vitigni autoctoni, primo fra tutti la glera, da cui si produce anche lo spumante Prosecco. Entrando nei ristoranti della zona, da assaggiare la jota, la tradizionale minestra di fagioli e crauti, e il formaggio Jamar, stagionato per almeno quattro mesi in fondo a una grotta carsica, oltre agli altri prodotti caratteristici del Carso: i sottaceti, il prosciutto crudo del Carso, i formaggi tipici, magari accompagnati dal miele di Marasca, molto diffuso nella zona, la porcina, il pane fatto in casa, il tutto abbinato ad un calice di Terrano o di aromatica Vitovska, ricavata dall’omonimo vitigno a bacca bianca. Nasce qui, inoltre, il formaggio Monte Re (Nanos in sloveno), oggi prodotto in un unico caseificio: la tradizione della sua preparazione pare risalire al periodo austro-ungarico. Oltre alla carne, sul Carso è possibile ordinare i pedoci, cioè le cozze da mangiare “a la scotadeo”), i caperozzoli (vongole) e i sardoni (alici), i più diffusi nel golfo: da provare quelli in savor, cioè fritti e marinati con aceto e cipolla.
COME ARRIVARE: L’aeroporto di riferimento per arrivare a Trieste e iniziare il percorso enogastronomico è quello di Ronchi dei Legionari (30 km), mentre la stazione ferroviaria è quella di Trieste Centrale. In auto da Roma, lungo E35: seguire A13 e E70 in direzione di SP1 a Trieste. Prendere l'uscita Prosecco-Prosek da E70 e continuare su SP35, E61 e Via Commerciale in direzione di Corso Italia a Trieste.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Imperdibile una visita alla città di Trieste, capitale mitteleuropea per eccellenza, incastonata come una pietra preziosa tra il Golfo e la zona collinare su cui le case si inerpicano fino all'altopiano. Nella città giuliana, capoluogo della regione, si può scoprire un vero e proprio patrimonio artistico, storico e culturale. Tappa anche a Gorizia, la città contesa al confine: fino alla Prima Guerra Mondiale apparteneva, infatti, all’Impero Asburgico, poi passò all’Italia ma fu divisa alla fine della Seconda Guerra Mondiale da un muro con la parte slovena.
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