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direttore Paolo Pagliaro

MIGRANTI, LUCANO:
DESTRA XENOFOBA

Intervistato dal Manifesto, Mimmo Lucano ribadisce che il suo è “un processo politico”. “Da Riace – afferma – in tutti questi anni è affiorato un messaggio pericoloso. L’umanità è pericolosa per il potere in questo tempo. Ho sempre agito dimostrando che è l’essere umano a dover scegliere. Sentire sulla propria pelle l’ingiustizia nasce spontaneo, non deriva dall’ideologia. Lo diceva Guevara. Fare il sindaco nella Locride mi ha dato la possibilità di avere un punto di osservazione privilegiato, quando si parla delle mafie. Il mugnaio Rocco Gatto non accettò il dominio della malavita. Diceva in un’intervista: ‘Non ho paura’. Neanche io ne ho”. Il governo ha dichiarato la guerra militare ai migranti. I modelli di integrazione multietnica come Riace sembrano ormai preistoria. Le strategie della premier Meloni le sembrano razionali? “La strategia del governo, l’avversione delle destre rispetto ai diversi – risponde Lucano - è una sua costante. In tutto il mondo la destra è così. Ma a Pontida non si vergognano quando dicono quelle cose terribili? Queste persone vengono qui da altri continenti perché l’occidente le ha obbligate a venire. Il messaggio di Giorgia Meloni è squallido: vuole passare come una destra non becera, non aggressiva. Ma non è la sua vera natura. Preferirei invece che la destra manifestasse il suo potenziale vero di razzismo, populismo, xenofobia. Il mandante dell’attacco a Riace è questo. La nostra esperienza stravolge la narrazione sulle migrazioni. Don Ciotti ha detto delle cose bellissime su di noi, e con lui padre Zanotelli e monsignor Bregantini. Il vangelo secondo Matteo Salvini è fatto di crocifissi ostentati, ma poi emana rancore, odio, cattiveria. È antitetico al vangelo di Cristo”. (20 SET - deg)

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