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direttore Paolo Pagliaro

DA PD 5 PROPOSTE
CONTRO CAROVITA

“Abbiamo sentito il ministro Urso dire che aspettava da un anno le nostre proposte contro il carovita: tocca ricordare all’esecutivo e a Giorgia Meloni che al governo ci stanno loro, e che evidentemente ancora non se ne sono resi conto perché siamo noi e soprattutto gli italiani ad aspettare da un anno i loro interventi". Così la segretaria del Pd Elly Schlein, presentando al Nazareno le proposte dei dem contro il carovita. "Tutto questo - incalza Schlein – dopo che hanno promesso in campagna elettorale che avrebbero abbattuto le accise, mentre invece queste sono aumentate e ancora gli interventi e le risposte agli italiani non sono arrivati, con famiglie che non riescono più a pagare i mutui, che sono in estrema difficoltà. E peraltro - conclude - è lo stesso governo che sta contrastando la nostra proposta sul salario minimo". Redistribuire l’extra gettito fiscale sui carburanti, è la prima delle proposte del Pd: 1 miliardo per finanziare un contributo di 200 euro una tantum da erogare a 5 milioni di persone proprietarie di autoveicoli con reddito fino a 35 mila euro per sostenere il costo dei carburanti e un altro miliardo per finanziare il trasporto pubblico locale. I dem propongono inoltre di congelare l’indicizzazione degli affitti delle abitazioni fino a fine 2024 e di rifinanziare il bonus sociale luce e gas fino a fine 2024. Il Pd ritiene inoltre necessaria la proroga fino a fine 2024 del regime di maggior tutela per luce e gas, e sulla scuola (tema su cui sono intervenute la responsabile Scuola Irene Manzi e la senatrice Simona Malpezzi) le misure su trasporto pubblico, libri di testo e mense scolastiche contenute in un disegno di legge depositato in Senato. Antonio Misiani, responsabile economico del Pd, ha sottolineato come di fronte “a questa fiammata inflazionistica  il governo Meloni da una parte ha ridotto progressivamente gli aiuti contro il caro energia, rimuovendo il taglio delle accise deciso da Draghi, mentre dall’altro il governo ha fatto del populismo economico sui carburanti, varando a gennaio un decreto trasparenza che doveva risolvere i problemi ma che invece non ha risolto nulla. A febbraio Salvini ha promesso che se la benzina avesse superato i 2 euro avrebbero tagliato le accise, cosa successa in questi giorni ma non si parla più di questo tipo di intervento… “. “Troviamo veramente grave l’idea di uscire dal mercato tutelato dell’energia in una situazione di mercati così instabili. Questo potrebbe significare per oltre 10 milioni di famiglie, che ancora sono all’interno del mercato tutelato per le bollette di luce e gas, ritrovarsi sul mercato libero che nei mesi del 2023 ha toccato picchi anche del doppio rispetto a quello tutelato” denuncia Annalisa Corrado, responsabile per la conversione ecologica del partito. (Roc) 

 

 

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