Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Proviamo a governare
l’immigrazione?

di Paolo Pagliaro

Sul sito “Stranieri in Italia”, che racconta l’immigrazione agli italiani e l’Italia agli immigrati, ci sono ogni giorno numerose offerte di lavoro. Si cercano  magazzinieri, ma anche operai stradali, vigilanti, colf, badanti, camerieri, saldatori, facchini. Gli annunci più recenti sono tivolti ad  aspiranti  impiantisti delivery fibra ottica. E’ come se il paese reale avesse deciso di farsi carico della questione migratoria adattandola alle proprie esigenze, senza attendere il benestare di governi che continuano a far entrare gli immigrati dalla porta sul retro costringendoli poi a vivere in cantina.
Servirebbe quella “migramorfosi”  di cui parla il libro scritto per Einaudi da Ferruccio Pastore, che propone il neologismo per  dire che occorre rinnovare anche lo sguardo con cui guardiamo alle cose. Smettendo dunque di raccontare l’immigrazione come una perenne emergenza, avendo come unico orizzonte la prossima tornata elettorale.
E’ lo stesso appello che viene da Stefano Allievi, sociologo dell’Università di Padova, in un saggio Laterza intitolato “Governare le migrazioni “. Una delle proposte è quella di togliere la competenza  quasi esclusiva al ministero dell’Interno trasferendola un ministero dedicato all’immigrazione. Per una visione d’insieme che comprenda i fabbisogni formativi e del mercato del lavoro, il controllo delle frontiere, le politiche dei visti,  l’accoglienza dei minori non accompagnati, le norme sulla cittadinanza, la programmazione dei flussi di ingresso, l’insegnamento dell’italiano, la gestione delle case popolari, il ripopolamento dei luoghi in via d’abbandono, i rimpatri, la scuola, l’educazione sessuale, i contratti di lavoro,  i diritti di culto e quelli delle donne. Governare le nostre migrazioni non spetta solo alle questure, e certamente non a Scholz.  

(© 9Colonne - citare la fonte)