Oggi sciopero dei taxi per 24 ore in tutta Italia. USB-TAXI, insieme ad altre sigle, protesta contro la misura prevista dal Decreto Asset che, all'articolo 3, impone un aumento del 20% delle licenze taxi nelle città metropolitane, “abrogando ogni norma che prevede una programmazione territoriale, e rincorrendo semplicemente i media (specie ora alla vigilia delle Elezioni Europee)” si contesta, nuove regole sulla doppia guida e sulla possibilità di ottenere una licenza temporanea. “Inopportuno è la definizione più elegante per questo Decreto e ce ne renderemo conto quando con il più classico scaricabarile gli Enti Locali e il Governo si rimpalleranno le responsabilità dell'incremento delle licenze senza nessun dato concreto – si legge in una nota -. Questo comporta anche nel caso dei Taxi l'introduzione di un meccanismo di attacco al ‘salario’ dove la riduzione del potere d'acquisto del lavoro a seguito dell'aumento del costo della vita, non è compensata da un reale aggiornamento del reddito del lavoratore, anzi addirittura viene diminuita. La tariffa taxi infatti dovrebbe essere seguire almeno gli aumenti ISTAT, seguendo un indice specifico (FOI), che invece viene dimenticato lasciando le tariffe ferme per anni. Non è sicuramente l'intento di 'aiutare' l'utenza la motivazione, quando piuttosto per evitare che le vere responsabilità della domanda inevasa ricadano sui Comuni o sui tagli del Governo. Meglio gettare i taxi in pasto all'opinione pubblica. Quest'esigenza quindi funge da paravento dei tagli nei confronti degli enti locali che anzi vengono 'sollecitati' verso un servizio a costo zero per loro, completamente sulle spalle del tassista, in una sorta di esternalizzazione. Così facendo stravolgono la funzione del servizio taxi, che da ‘trasporto’ individuale o di piccoli gruppi, viene camuffato come sostitutivo del trasporto di linea, in sostanza provano (loro) a ‘farsi belli’ con i sacrifici dei tassisti. Resta una domanda – prosegue la nota sindacale -, che fine farà la massa di ‘appiedati’ che non hanno risorse economiche per permettersi i taxi con uno stipendio di 900-1000 €/mese con sempre meno bus e metro? Il reddito dei tassisti si determina attraverso la tariffa che a sua volta si compone nell'equilibrio tra domanda, offerta e costi di gestione. È ovvio che aumentare il numero dei taxi portandoli a lavorare in modalità antieconomica diventa un processo di sfruttamento indiretto che mira a dare trasporti a prezzi che a breve diventeranno sempre più insostenibili e per loro invece, la possibilità di distogliere la cittadinanza dai tagli del TPL di linea". (10 ott - red)
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