di Paolo Pagliaro
I dati disponibili e le testimonianze che è stato possibile verificare confermano che in questa guerra, come nelle altre, alla fine saranno i bambini le prime vittime. Ma mentre Israele potrà contare i suoi morti, Gaza lo potrà fare solo molto tempo dopo la fine dei combattimenti, a "spettacolo finito", come scrive l’antropologa Stephanie Savell che firma il rapporto dal titolo “ Come la morte sopravvive alla guerra”. La studiosa ha analizzato le conseguenze dei conflitti in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Siria e Yemen e ha messo in primo piano le moltitudini di bambini che a distanza di anni continuano a morire di malattie infettive, come il colera e il morbillo, di malnutrizione e di complicazioni neonatali, il tutto in gran parte attribuibile al deterioramento delle condizioni economiche, sociali, psicologiche e sanitarie prodotto dalla guerra. Secondo la Convenzione di Ginevra, i danni ai civili e in particolare ai bambini dovrebbero essere solo "effetti collaterali non voluti" dei combattimenti. Ma la guerra in Ucraina, l’aggressione a Israele, l’assedio a Gaza ci raccontano un’altra storia, quella di centinaia di migliaia di bambini travolti da dolore e sofferenza. Di loro si sta occupando solo l’Unicef, per gli altri le priorità sono la geopolitica e la possibile crisi energetica.
(© 9Colonne - citare la fonte)