Qual è il ruolo delle donne nel mondo? Qual è il contributo che possono dare in un’ottica di emancipazione, benessere ed empowerment femminile? A queste domande hanno provato a dare risposta le protagoniste dell’incontro che si è tenuto a Milano giovedì 19 ottobre presso la Fondazione Riccardo Catella, Partner dell’evento di Amref Health Africa. L’incontro ha visto la partecipazione, tra le altre, di Nice Leng’ete, ambasciatrice globale di Amref, nominata dal Time tra le 100 persone più influenti, attivista che lavora instancabilmente per promuovere l'uguaglianza di genere e difendere i diritti delle donne e delle ragazze africane, e Lara Ponti, CEO di Ponti, fortemente legata alla causa della parità di genere e dell’empowerment femminile. Durante una misisone in Kenya nel dicembre 2022 le due donne hanno creato una sinergia che si è trasformata in una collaborazione attiva e concreta di Ponti con Amref. Ponti, cresciuta in una famiglia con tradizioni di impegno civile e sociale, ha avuto la possibilità di toccare con mano la realtà africana e ha fatto sua la mission di Amref e di Nice: “Perché dovremmo pensare all'Africa? Io ritengo che sia importante richiamarsi al vecchio detto: 'No Justice, No Peace' - senza giustizia non può esserci pace. Credo fermamente che dobbiamo costantemente considerare il contesto globale e locale in cui siamo inseriti, poiché non è sostenibile che le nostre vite proseguano normalmente quando altrove nel mondo le persone vivono nell'ingiustizia e nella povertà”, ha spiegato durante l’incontro. “Oggi il tema della disuguaglianza nel mondo è enorme. Sono cresciuta con l'idea che non esiste merito per dove sei nato e che le disuguaglianze vanno combattute. Purtroppo non esiste Paese occidentale in cui ci sia parità al 100%. La pandemia ha peggiorato le cose: in Italia prima del Covid eravamo al 68%, ora siamo scesi al 63%. Ma sono certa che le cose possano cambiare. Sono tornata dall'Africa con la speranza e la convinzione che il cambiamento possa avvenire”, ha chiosato Ponti. La storia di Nice è incredibile: “Sono cresciuta in una comunità Masai in Kenya. A 7 anni ho perso entrambi i miei genitori. Per anni ho dovuto presenziare alla cerimonia di mutilazione genitale per imparare cosa avrei dovuto fare una volta che fosse arrivato il mio momento. Era vietato piangere, perché era un disonore per la famiglia”, ha raccontato Leng’ete. “Subire l'infibulazione per le ragazze significa non poter più studiare, non poter più andare a scuola. Io questa cosa non la volevo per me. A 8 anni con mia sorella ho cercato di scappare, ma ci hanno prese. Ho ritentato una seconda volta, da sola, e ci sono riuscita. Lasciare lì mia sorella per me è stato molto difficile, ma sapere quello che le sarebbe accaduto, ossia subire l’infibulazione, lasciare la scuola e sposarsi ancora bambina, mi ha spronato a usare la mia voce in difesa delle ragazze africane. In questo mi ha aiutato mio nonno”, ha proseguito, lanciando infine un appello: “Dobbiamo creare un mondo in cui le donne sono al centro e sono riconosciute come esseri umani a pieno titolo. Ciò di cui hanno bisogno oggi le donne africane è l'opportunità di emanciparsi, hanno bisogno di modelli di riferimento”. Una riflessione sull’impegno dell’organizzazione per creare un futuro in cui le donne e le ragazze africane abbiano pari opportunità di realizzare il proprio potenziale, investendo sulle loro capacità è stata fatta durante la serata anche da Kelly Russell Catella, Direttore Generale della Fondazione Riccardo Catella e dalla fondatrice e già presidente Amref Health Africa- Italia Ilaria Borletti Buitoni, che hanno condiviso le loro esperienze e prospettive sulla promozione dell'empowerment femminile: investire nell'empowerment femminile rappresenta una strategia vincente che genera significativi ritorni in ambito sociale, economico e ambientale a livello globale. “Amref Health Africa si dedica da 60 anni alla promozione di temi come l'accesso alla salute e alla condizione femminile in Africa. Le donne hanno il potere di cambiare il mondo. L'Africa è ricca di risorse straordinarie, e le donne svolgono un ruolo eroico in questo processo. Con il contributo di tutti, l'Africa potrebbe sviluppare un potenziale straordinario che avrebbe un impatto significativo su tutto il mondo”, ha detto Borletti Buitoni. (PO / TiS)
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