Le donne e il mondo del lavoro, l’innovazione tecnologica e la qualità dei servizi, le competenze, la formazione, i giovani: Micaela Gelera, da giugno commissario straordinario dell’INPS, ha preso parte oggi a Roma, a Palazzo Wedekind, all’appuntamento che ha chiuso le celebrazioni per il 125esimo anniversario dell’Istituto nazionale della previdenza sociale. Tanti i temi toccati da Gelera nel corso della cerimonia conclusiva di oggi, che arriva dopo la giornata di confronto e dialogo che si è tenuta ieri negli spazi della Direzione Generale di via Ciro il Grande 21, sempre a Roma. L’evento è stato incentrato sui temi dei mutamenti sociali, della partecipazione, dell'innovazione tecnologica e della sostenibilità. Senza dimenticare le agevolazioni per un equilibrio fra vita familiare e lavoro, a cominciare dai congedi parentali: “L’Istituto ha messo in evidenza la presenza di un gap ancora importante rispetto a tanti altri paesi dell'Unione Europea – spiega Gelera a 9colonne - le possibili soluzioni ovviamente sono quelle che riguardano l'incentivo al mantenimento della donna nel mondo del lavoro nel momento in cui cerca di mettere in piedi una famiglia. E’ fondamentale tentare di ‘mantenere’ la donna all'interno del mondo del lavoro con sistemi e dispositivi che riescano a facilitare la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa” dice Gelera, prima donna a guidare l’Ente previdenziale più grande d’Europa. “In questo senso il legislatore ha previsto un allargamento del congedo parentale e ha reso il congedo di paternità obbligatorio per i dipendenti pubblici. Tuttavia vediamo che ancora esiste un grande gap: il congedo parentale per l’80% è utilizzato dalle mamme piuttosto che dai papà” sottolinea ancora Gelera, esperta di welfare, che si è occupata in passato anche di politiche assicurative e previdenziali. Quanto al congedo di paternità, infatti, sebbene sia aumentato di quasi venti punti percentuali dal 2018, raggiungendo il 64%, si posiziona - secondo il commissario straordinario dell’INPS “su livelli ancora lontani da quelli che caratterizzano gli altri Stati dell'Unione europea”. Sarebbe dunque necessario, per Gelera, “cambiare un po' il sistema di reclutamento e la mentalità del nostro Paese per consentire alle donne non soltanto di accedere al mondo del lavoro - anche perché hanno capacità e formazione che i dati ci dicono essere particolarmente elevate rispetto alla platea nel suo complesso - ma anche di riuscire a rimanere” in quel mondo. “Uno strumento importante - aggiunge - è anche il bonus asili nido: ovviamente è uno di quegli strumenti che consente alla donna di affrontare poi un rientro al lavoro più facile”. Il commissario straordinario dell’INPS ne è convinta: “Il potenziamento di tutte queste misure consente e consentirà una maggiore presenza delle donne nel mondo del lavoro”.
A proposito, invece, di quello che è il costante declino della natalità nel nostro Paese Gelera sottolinea: “Ormai è un problema che si è storicizzato. E’ un'evoluzione a cui assistiamo da almeno 10 anni: un lento rallentamento del numero delle nascite. Spazi di miglioramento non ci saranno se non verranno messe in campo quelle che sono le misure a sostegno della famiglia”. Come ad esempio l’assegno unico: “Una misura che ha raggiunto una percentuale di adesione elevatissima, intorno al 90%. Si tratta di una misura che aiuta in termini economici le famiglie che ne hanno più necessità. Ovviamente questo è uno dei tanti interventi che dovrebbero essere fatti a sostegno delle famiglie, sicuramente tutto passa anche attraverso un approccio diverso al mondo del lavoro”. E qui il commissario straordinario dell’INPS fa riferimento alle giovani generazioni e al lavoro a cui aspirano: “Quello dei giovani di oggi è un approccio diverso rispetto a quello di una volta. Oggi i giovani, che - ricordiamolo - hanno vissuto l’esperienza del Covid – aspirano a una tipologia di lavoro che riesca a conciliare meglio la propria vita personale con quella lavorativa. Vanno, in sostanza, alla ricerca di alcune tipologie di posti di lavoro: sono sicuramente più aperti e disponibili ad avere una dinamicità nella loro carriera lavorativa. Questo però certe volte si scontra con l’opportunità di trovare una situazione economica più favorevole, che permetta di creare una famiglia in sicurezza e in tranquillità. Quindi – conclude - è una problematica che andrebbe affrontata sotto vari punti di vista: sia culturale che economico”.
A 9colonne Gelera parla anche di innovazione tecnologica e della qualità dei servizi: “Quello che l’Inps sta mettendo in campo oggi è un miglioramento della qualità dei servizi perché i processi di automazione e di digitalizzazione ci consentono di arrivare più facilmente a determinate tipologie di utenza ma anche di liberare risorse per quelle utenze più fragili. L'importante, la vera sfida, è coinvolgere i giovani in questo cambiamento. È ovvio che il giovane adesso – in primis - è interessato soltanto alla sua carriera lavorativa piuttosto che pensare al pensionamento, però questo non significa che l’Istituto nazionale di previdenza sociale italiano non debba mettere in pratica delle campagne di sensibilizzazione e di informazione. È importante che l’Inps diventi uno strumento di informazione e di cultura previdenziale”. Infine, un bilancio sui lavoratori stranieri in Italia: “L'INPS – sottolinea Gelera - ha rapporti sia con i cittadini italiani sia con coloro che sono arrivati nel nostro Paese e svolgono un'attività lavorativa regolare assistendoli in tutti i servizi che normalmente vengono previsti per i cittadini italiani e a cui hanno diritto: sono diventati uno strumento importante in tutti quei casi in cui sono andati a svolgere attività di cui sempre più il nostro Paese ha dimostrato di avere bisogno: penso ad esempio all’ assistenza agli anziani. Rappresentano e hanno rappresentato numericamente un fattore importante sia a livello sociale - per andare ad incontrare quella che è un esigenza della nostra utenza- , sia per l'Istituto in termini di contribuzione”. (PO / Sab)
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