Roma, 6 dic - Quattro filosofi per un lavoro unico, quattro autori (Massimiliano Marianelli, Letterio Mauro, Marco Moschini e Giuseppe D'Anna) che si cimentano con una ambiziosa ricostruzione della storia della filosofia da una prospettiva antropologica, a partire miti greci per andare fino all'attualità. Alla presenza di tutti gli autori, "Anima, corpo, relazioni” è stato presentato oggi in Senato e secondo la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent “è molto importante riscoprire la filosofia qui: in fondo al Senato c'è un bellissimo quadro del Senato dei romani, dove spesso c'erano i filosofi – in Sala Maccari, ndr – perché dall'indagine di se stesso si riesce anche a scoprire le proprie idee e trovare delle soluzioni”. La politica di questi anni, ragiona Fregolent, “che in questi anni è stata molto social, dimentica spesso invece cos'è l’anima, la passione che porta a fare politica; il corpo, la nostra presenza fisica nei luoghi; ma anche le relazioni con le persone. Non sono i 140 caratteri di Twitter a fare politica e scoprire il problema, cercare di risolverlo. In questi volumi c'è molto l'indagine dell'uomo e c'è anche molto l'indagine di come dovrebbe essere l'Europa. L'Europa fatta di persone che spesso invece vengono riunite in categorie, non come essere umano pensante che ha anima e corpo e che quindi sta nelle relazioni, ma appunto a livello sociale: i lavoratori, i pensionati, i bambini, le donne..”. Anche attraverso alcune scelte, continua la senatrice, come quella di dimenticare origini cristiane “per cercare di essere più aperti ai laici e quelli che vengono dalle altre etnie e da altre religioni, si fa uno sgarbo non agli altri ma a noi stessi. Se tu vuoi avere relazioni profonde con gli altri, devi sempre sapere da dove vieni”. L’altro grande insegnamento che dà la filosofia è che siamo abituati a ragionare sempre in emergenza, mentre sarebbe fondamentale darsi una prospettiva, una mappa concettuale su come governare la società. Secondo Silvia Fregolent “la filosofia è quella scienza che permette di essere strabici: si guarda all'oggi e si guarda al domani. E forse ci consente di avere anche un terzo occhio, che guarda al passato. Spesso noi frammentiamo i periodi storici come se ci fossero delle cesoie. Questo è per semplificare lo studio, ma in realtà è sempre un continuo, anche nei momenti di rivoluzione e apparentemente di cesura c’è un continuo con il passato, e da quel continuo si può vedere qual è il futuro di una nazione". Ebbene, chiosa la senatrice, “secondo me è molto importante ritornare ad una riflessione non emergenziale ma proprio profonda della realtà che ci circonda. E anche dove si vuole portare una nazione, in questo caso un intero continente, quello europeo”. (PO / Sis)
(© 9Colonne - citare la fonte)
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