di Paolo Pagliaro
Il governo Meloni ha deciso di devolvere alle forze dell’ordine 15 milioni l’anno per tre anni sottraendoli al fondo per l’accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati. Togliere all’immigrazione per dare alla sicurezza è ovviamente una scelta simbolica. Poliziotti carabinieri e vigili del fuoco avrebbero avuto benefici ben più tangibili se il governo avesse deciso di attingere ad altri capitoli di spesa. Utilizzando, ad esempio, una piccola quota dei 12 miliardi stanziati per il Ponte sullo Stretto.
Racconta oggi il quotidiano La Stampa che per risparmiare sui migranti si è persino deciso di ridurre con un tratto di penna il numero dei minori non accompagnati, che sulla carta avrebbero più diritti, classificando come “quasi maggiorenni” i sedicenni e i diciassettenni.
Tra sicurezza e immigrazione un nesso ovviamente esiste, ma non è quello che suggerisce il governo quando contrappone le esigenze dei rifugiati a quelle dei carabinieri . Il nesso lo si ritrova semmai nelle pagine scritte da Francesco Billari – rettore dell’Università Bocconi– che per Egea firma il libro “Domani è oggi”. Billari sostiene che la sicurezza demografica e dunque economica dell’Italia può essere garantita solo da una riforma dell’immigrazione che superi la legislazione attuale aprendo con realismo canali di ingresso regolari per studenti, lavoratori, famiglie, e ponendo a chi entra obiettivi di integrazione e permanenza nel lungo periodo. Occorre un approccio nuovo verso i richiedenti asilo, che sono bambini, giovani, donne, e vanno finalmente visti – scrive il rettore - come un’opportunità.
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