di Paolo Pagliaro
C’è una certa differenza tra chi diventa senatore perché è una celebrità nel mondo e chi fa affari nel mondo perché è senatore. Ma è una differenza che non viene apprezzata dal parlamentare di Forza Italia Adriano Paroli, già sindaco di Brescia, il quale ha proposto di accertare se Renzo Piano, nominato senatore a vita da Giorgio Napolitano, goda di compensi o emolumenti di provenienza estera.
Poiché pare che la proposta rischi di essere accolta e che dell’indagine voglia occuparsi la giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, forse è possibile risparmiare tempo e denaro confessando subito che sì, l’architetto Renzo Piano è stato ben retribuito per le opere pionieristiche da lui realizzate un po’ in tutto il mondo: dal Centre Pompidou di Parigi ai musei di Houston, Basilea, Atlanta, Berna, Mosca, dall’ aeroporto di Osaka al teatro dell’Opera di Hanoi, alla nuova sede del New York Times. Ci sono però anche progetti per cui l’architetto Piano ha chiesto di non essere pagato, come quello donato alla sua Genova in seguito al crollo del Ponte Morandi.
Tra i senatori a vita sono stati peraltro più d’uno quelli che hanno avuto successo e ricompense all’estero. E’ un elenco che si apre con Arturo Toscanini e comprende tra gli altri Gianni Agnelli, Sergio Pininfarina, Rita Levi Montalcini, Claudio Abbado. Per un altro senatore, il Nobel Carlo Rubbia, la ricompensa è stata addirittura un asteroide, che ora porta il suo nome e per fortuna anch’esso vola alto.
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