di Paolo Pagliaro
Una volta all’anno Banca d’Italia e Istat pubblicano sui rispettivi siti web un rapporto sulla ricchezza reale e finanziaria nel Paese. Lo hanno fatto oggi e – tra le molte notizie – la principale è che l’inflazione si è divorata una fetta consistente, cioè il 12,5%, della ricchezza delle famiglie. Secondo i dati aggiornati a fine 2022 la ricchezza netta è scesa anche in rapporto al reddito lordo disponibile: è accaduto in diverse economie avanzate, ma solo in Italia si è tornati ai livelli del 2005.
A perdere appeal è anche il mercato azionario, in calo dopo tre anni di crescita.. Le famiglie hanno riportato perdite derivanti principalmente dalla svalutazione di riserve assicurative, quote di fondi comuni, azioni e titoli. E’ drasticamente dininuita la crescita dei depositi, ma si è ridotto l’indebitamento delle imprese, che ora ammonta al 49% delle attività reali, un dato in linea con quello di altri paesi .
L’emorragia nei bilanci delle famiglie è stata parzialmente tamponata grazie all’accresciuto valore delle abitazioni e più in generale delle attività non finanziarie. Il valore delle case è aumentato in un anno del 2,4%, grazie a quella che la Banca d’Italia definisce “una vivace attività di compravendita” e grazie anche al rinnovamento edilizio incentivato dal governo.