di Paolo Pagliaro
Il nuovo codice degli appalti, in vigore da otto mesi, prevede che in sede di valutazione dell’offerta.sia attribuito un punteggio aggiuntivo ai materiali made in Italy. Ora spetterà alla magistratura accertare di che qualità fosse la trave tutta italiana che nel cantiere Esselunga di Firenze è precipitata trascinando con sé cinque vite.
Dovrà anche accertare, l’inchiesta, se tra le 63 diverse imprese subappaltanti presenti nel cantiere ci sia stato qualche tragico disguido, come la colata di cemento avviata mentre non si era ancora concluso il fissaggio della trave. Anche qui viene in mente il nuovo codice degli appalti con i suoi incentivi alla velocità nella realizzazione delle opere.
Il problema è ben riassunto da Avvenire, che nell’editoriale denuncia oggi una concorrenza falsata, basata non su un corretto rapporto qualità/prezzo quanto sul mero risparmio, su costi ridotti all’osso. Per concludere che in quel cantiere si è spezzata anche la trave portante della responsabilità.
Un’alternativa al codice degli appalti ci sarebbe, Si chiama “Codice europeo della progettazione finalizzato alla qualità degli ambienti di vita”, non prevede il criterio del massimo ribasso, contrasta i subappalti, sostiene ricerca e innovazione, valorizza il lavoro dei progettisti e ha come bussola l’interesse pubblico. Il codice è stato messo a punto da un gruppo internazionale di tecnici e professionisti di chiara fama, ed è proposto on line dalla rivista francese Le Carrè Bleu diretta dall’architetto napoletano Massimo Pica Ciamarra. In alcuni paesi è già un tema di cui si discute in vista delle elezioni europee di giugno.