di Paolo Pagliaro
L’ultimo numero di Micromega – una monografia dedicata alla Costituzione tradita- ospita alcune lettere inedite di Norberto Bobbio al direttore della rivista, Paolo Flores d’Arcais. In una del gennaio ’94, il filosofo torinese si occupa della sinistra che, osserva, sta perdendo la propria identità proprio nel momento in cui ha raggiunto i maggiori succcessi. Scrive Bobbio: è come se la sinistra si trovasse di fronte a questo dilemma: se mantieni la tua coerenza sei spacciato, se vuoi sopravvivere devi rinunciare al tuo passato, ai tuoi ideali. Primo fra tutti, l’affermzione dei diritti sociali.
Hanno sicuramente a che fare con i diritti sociali le statistiche Istat sulla povertà diffuse nei giorni scorsi . Complici l’inflazione e il lavoro precario e malpagato, in Italia i poveri assoluti sono aumentati e adesso sono 5 milioni e 752 mila. Per povero assoluto si intende chi non ha soldi sufficienti per riuscire a pagare l’affitto, le bollette, i vestiti e per fare la spesa. La novità di quest’ultima rilevazione è che in un decennio è raddoppiato il numero di faniglie povere residenti a Nord, benché negli stessi anni in quell’area del Paese l’economia sia cresciuta di più. Ma eidentemente non è stata una crescita di cui hanno beneficiato tutti nello stesso modo. Come si legge oggi sul Giorno, a Milano un terzo degli occupati guadagna in media 800 euro al mese.
Per una sinistra che – come suggerisce Bobbio - si occupasse dei diritti sociali, il lavoro non mancherebbe e il consenso neppure.
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