Roma, 11 apr – La riforma del Patto asilo e immigrazione varata ieri dall’Unione Europea “ha diviso in
particolar modo la maggioranza, perché abbiamo visto che le tre forze che oggi compongono la maggioranza di governo in Italia hanno votato in modi diversi. Ha avuto una gestazione lunga, è vero, questo Patto e devo dire che è un patto che a noi comunque continua a non convincere. Primo perché non prevede quello che è il meccanismo di redistribuzione obbligatorio dei richiedenti asilo, su cui noi ci battiamo da anni, e poi perché è un patto che tende a concentrare l'attenzione sulle frontiere esterne, che pure sono un tema, ma non prevede regole stringenti e regole importanti sulla gestione dei richiedenti asilo su suolo europeo, a partire dal diritto d'asilo”. Così Simona Bonafè, deputata ed ex europarlamentare del Partito democratico. E poi non si tocca il regolamento di Dublino, “che influisce ancora: la regola del paese di primo approdo, che è stata in qualche modo salvaguardata e che è una regola che a paesi come l'Italia fa ancora molto male”.
(PO / Sis)
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