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direttore Paolo Pagliaro

Economia circolare
le virtù dell’Italia

Economia circolare <br> le virtù dell’Italia

di Paolo Pagliaro

L’Italia è un paese povero di materie prime e dunque per far tornare  i conti è importante saper riutilizzare, riciclandole,  quelle che importiamo.  Si chiama economia circolare e gli ultimi dati, diffusi oggi da Circular Economy Network ed Enea, fotografano un Paese decisamente  virtuoso. Un quinto di quello che produciamo viene dal riciclo,  in Europa siamo secondi solo alla Francia.  Siamo primi nella capacità di utilizzare al meglio ciò che importiamo: in Italia la produttività delle risorse vale mediamente 3,7 euro per chilo, contro la media europea di 2,5. Rispetto al 2021, è raddoppiato il numero delle piccole e medie imprese che adottano pratiche di economia circolare, come l’uso di materiali riciclati,  la riduzione degli imballaggi, la riparabilità dei prodotti Siamo primi per il tasso di riciclo dei rifiuti speciali, e per quanto riguarda i rifuti urbani, grazie alla raccolta differenziata,  abbiamo finalmento superato le media europa. Siamo primi anche per il riciclo dei rifiuti elettronici.

Sono scelte in parte obbligate, visto che la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di materiali è più del doppio della media europea.  Dipendiamo dal  Cile per il rame, dalla Cina dal Vietnam dal Brasile e dalla Russia per le  ‘terre rare’. Dell’importanza del rame non occorre parlare, mentre forse non è noto che dalle attività economiche che impiegano le terre rare deriva l’11,4% del fatturato dell’intero manifatturiero italiano.  

Presentando il Rapporto, Edo Ronchi ha spiegato che l’Italia può conservare la sua leadership solo  saprà  contrastare sprechi e consumismo, aumentando efficienza e risparmio di risorse nelle produzioni. E promuovendo l’uso prolungato dei prodotti, il riutilizzo, la riparazione, l’uso condiviso.  Come già fanno molte famiglie, molte imprese e soprattutto molti giovani.  

 

(© 9Colonne - citare la fonte)