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Il ritorno degli emigrati contro lo spopolamento, ecco il pdl Porta (Pd)

Il ritorno degli emigrati contro lo spopolamento, ecco il pdl Porta (Pd)

Una nuova proposta di legge, volta a contrastare il fenomeno dello spopolamento nelle aree periferiche italiane e a incoraggiare il ritorno degli italiani nel mondo, è stata presentata ieri alla Camera da Fabio Porta, deputato Pd eletto all’estero, La proposta, basata su dati recenti dell'Istituto nazionale di statistica, evidenzia una diminuzione della popolazione residente in Italia, con previsioni che indicano una potenziale riduzione a circa 50 milioni di abitanti entro il 2050. Questo andamento negativo, oltre a impattare l'economia nazionale, mina la sostenibilità delle pensioni e delle prestazioni sociali, nonché la forza lavoro in settori chiave come turismo, agricoltura ed edilizia.Uno degli obiettivi chiave della proposta è incentivare il ritorno dei discendenti degli emigrati italiani nel mondo e degli "italici", coloro che si identificano con i valori italiani pur non avendo la cittadinanza. L’idea è che questa popolazione, composta principalmente da giovani con un buon livello di istruzione e una forte identità culturale italiana, possa contribuire positivamente all'economia e alla società italiana. La proposta di legge prevede agevolazioni amministrative per il rientro e l'insediamento in Italia, semplificando le procedure per l'ottenimento di visti e permessi di soggiorno permanenti. Inoltre, si propone di favorire l'integrazione linguistica e culturale di chi intende stabilirsi nel Paese, con l'obiettivo di garantire una migliore inclusione e contributo alla società italiana. Altri punti salienti della proposta riguardano incentivi economici per le famiglie che accolgono i giovani rientranti, soprattutto nelle aree periferiche, e agevolazioni fiscali per i cittadini italiani che rientrano temporaneamente per motivi di studio o lavoro all'estero.

La proposta di legge prevede anche una maggiore responsabilità delle autorità locali e regionali nell'attuazione delle politiche di integrazione e ripopolamento, in collaborazione con associazioni e enti di volontariato attivi nel settore migratorio. In termini di copertura finanziaria, le spese derivanti dalla proposta sarebbero sostenute dal Fondo nazionale per le politiche migratorie, con un coinvolgimento delle regioni e province autonome nell'utilizzo delle risorse disponibili nei propri bilanci. "Siamo il paese con la maggiore recessione demografica europea" spiega Porta, supportato anche dai dati pubblicati proprio ieri dall'Istat, secondo cui in venti anni l'Italia ha perso 3 milioni di giovani tra i 18 e 34 anni. "Abbiamo un problema che è anche economico e abbiamo delle soluzioni: avere nel mondo 70-80 milioni di italodiscendenti che avrebbero una propensione a investire, studiare, vivere nel nostro Paese. Questo ci dovrebbe mettere in testa tra i Paesi di attrazione e invece succede il contrario. Questa legge prova a farlo e lo fa in maniera innovativa". Secondo Aldo Aledda, del Comitato 11 ottobre, che ha contribuito a stilare la proposta di legge "oggi abbiamo due rette parallele che non si incontrano, da un lato gli italiani all'estero che chiedono assistenza e di fare qualcosa in più, dall'altro le istituzioni che avrebbero bisogno di loro: possiamo trovare una mediazione e un punto di incontro. Gli stranieri stanno coprendo le esigenze di tutti i paesi europei ormai invecchiati, noi abbiamo la possibilità di contare anche sui discendenti degli emigranti". (sis – 16 mag)

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