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La Tiramisù World Cup cerca giudici, filo rosso con italiani all’estero

La Tiramisù World Cup cerca giudici, filo rosso con italiani all’estero

Il tiramisù, da quest'anno inserito fra i PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) del Veneto, è fra i dolci più famosi nel mondo, tanto da risultare la prima parola sul web ricercata fra le golosità. E ha un valore inestimabile anche per i tanti italodiscendenti che vogliono riscoprire le loro radici attraverso le tradizioni culinarie che rievocano sapori familiari. Per gli appassionati del dessert italiano più famoso al mondo, la Tiramisù World Cup offre un “dolce lavoro”: sono partite infatti le candidature internazionali per entrare nella giuria popolare della sfida più golosa dell'anno che quest'anno inizia da Toronto e San Paolo. In autunno, poi, tutti a Treviso dal 10 al 13 ottobre per assaggiare le creazioni dei 240 concorrenti che saranno in gara per la ricetta originale (sei ingredienti: uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao) e quella creativa (con la possibilità di aggiungere fino a tre ingredienti e sostituire il biscotto) del popolare dolce al cucchiaio.


La Tiramisù World Cup è approdata oggi a Roma, nella sede della Stampa estera, per lanciare la ricerca dei "giudici assaggiatori" della competizione. Per decretare i migliori tiramisù nella fase delle selezioni, la Tiramisù World Cup ha bisogno di una giuria popolare. Per poter diventare giudici assaggiatori (poi sostituiti da professionisti del settore dalle semifinali in poi) è necessario superare il test online che riguarda il regolamento di gara, la storia del tiramisù e la simulazione dei casi specifici che possono presentarsi durante le eliminatorie. “La selezione dei giudici popolari è una fase importante perché diamo la possibilità all'utente finale, non necessariamente professionista, di giudicare la prima fase di una competizione ufficiale e ci ha permesso di intercettare il cambiamento del gusto”, ha detto Francesco Redi, ideatore e organizzatore della manifestazione.

Approvati dalla Accademia della Cucina Italiana, sono cinque i criteri di giudizio per decretare i migliori tiramisù in gara: esecuzione tecnica (viene valutata la pulizia del piano di lavoro, l'organizzazione, la gestione degli ingredienti e l'esecuzione), presentazione estetica (attenzione particolare all'impiattamento, alle decorazioni e all'estetica del dolce), intensità gustativa (si valuta la forza e la permanenza dei sapori durante l'assaggio), equilibrio del piatto (riguarda l'equilibrio tra gli ingredienti del dolce usati), sapidità e armonia (viene valutata la giusta dosatura degli ingredienti). “La Tiramisù World Cup è diventata una manifestazione importante per tutta la comunità e ora ha un taglio internazionale. In tanti si sfideranno per realizzare il dolce tipico della nostra città. È una competizione accogliente che fa parlare di Treviso in tutto il mondo”, ha affermato Mario Conte, sindaco di Treviso invitando tutti in città a ottobre.

Quest'anno le selezioni cominciano da Toronto, in Canada, il 14 giugno. L'evento si tiene durante il festival "Taste of Little Italy" presso la ITALEA Area, grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Nello stesso fine settimana, il 15 e 16 giugno, la Tiramisù World Cup sarà a San Paolo in Brasile, per la seconda selezione verde-oro (la prima nel 2023) presso lo store Eataly, in Juscelino Kubitschek Avenida. In entrambi i casi i concorrenti si sfideranno nella ricetta originale del tiramisù (anche in quella creativa in Brasile): i vincitori delle selezioni otterranno un posto alle semifinali e il viaggio spesato per arrivare a Treviso e partecipare al Grand Final. In passato, le gare si sono già svolte anche a Montevideo (Uruguay) e Bruxelles (Belgio). "Siamo molto lieti della collaborazione avviata con la Tiramisù World Cup perché il tiramisù è una eccellenza, una componente della gastronomia italiana molto popolare presso le nostre comunità all'estero - sottolinea Giovanni Maria De Vita, responsabile per il Turismo delle Radici presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - e in questo anno, l'Anno dedicato alle radici italiane, anche la gastronomia ha un ruolo fondamentale visto che è rimasta nella memoria dei nostri connazionali. Con gli eventi che ci apprestiamo ad organizzare nel corso di questo anno - conclude De Vita - vogliamo dare risalto alla gastronomia italiana ma siamo anche interessati a capire come la cucina italiana si sia evoluta entrando a contatto con altri usi e tradizioni che le nostre comunità hanno conosciuto". (sip - 21 mag)

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