Mercoledì 22 maggio l’Ambasciata d’Italia a Pechino ha organizzato – in cooperazione con l’Istituto Italiano di Cultura (IIC), la Camera di Commercio Italiana in Cina (CCIC) e lo EU SME Centre – il seminario Data Compliance and Protection for Businesses in China. Accademici e professionisti legali, sia cinesi sia italiani, hanno esaminato da diverse angolazioni le sfide che il quadro giuridico cinese sulla data governance pone per le imprese italiane ed europee. Un’iniziativa nella quale si concretizza il sostegno delle Istituzioni alle imprese italiane, assistite costantemente nell’affrontare le specificità del mercato cinese affinché siano in grado di valorizzare al massimo le proprie risorse, nel segno del dialogo e della condivisione con i partner europei nonché della tutela della proprietà intellettuale. Fra i numerosi partecipanti, dirigenti di imprese cinesi a investimento estero, professionisti legali cinesi ed europei, nonché rappresentanti della comunità diplomatica di Pechino. Il seminario è stato inaugurato da interventi del Capo dell’Ufficio economico-commerciale dell’Ambasciata d’Italia a Pechino, Marco Midolo, e di Michaël De Boer della Delegazione dell’Unione Europea in Cina. A seguire, l'avvocato Barbara Li (Reed Smith - EU Chamber) e l'esperto Liam Jia (EU SME Centre) hanno presentato lo stato attuale del quadro di governance dei dati in Cina, con particolare attenzione alle norme relative ai flussi di dati transfrontalieri e alle loro implicazioni per le imprese dell'UE. La professoressa Marina Timoteo (Università di Bologna) ha trattato l’emersione dei dati come bene giuridicamente regolamentato, anche in chiave di uso come attivo d’impresa e garanzia per finanziamenti. Il professor Wang Yukai (Tongji University) e l'avvocato Fabio Giacopello (HFG - Camera di Commercio Italiana in Cina) hanno approfondito le questioni e le opportunità derivanti dall'uso dei dati da parte degli operatori di mercato in termini di proprietà intellettuale. (BIG ITALY red Gil)
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