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Il funambolo delle Twin Tower

7/8/1974

Il funambolo delle Twin Tower

La mattina del 7 agosto 1974 il funambolo francese Philippe Petit cammina in equilibrio su un cavo di acciaio teso tra le cime delle Twin Tower di New York. Per otto volte Petit percorrerà la vertiginosa sfida ad oltre 400 metri d'altezza, senza alcuna rete di protezione, nello spazio aereo tra le due torri gemelle che, l’11 settembre di 27 anni dopo, vivrà uno dei giorni più traumatici della storia dell’Occidente. La spettacolare impresa di Petit è ripercorsa nel documentario “Man on Wire” di Jame Marsh, Premio Oscar 2009 come miglior documentario ed una carrellata di altri premi internazionali, che ricostruisce anche il vero e proprio lavoro di “intelligence” che mise in campo l’artista francese per portare la sua attrezzatura sul tetto dei due grattacieli. Al termine della sua traversata clandestina Petit verrà arrestato, aggiungendo un’altra denuncia, la più “sognata”, al suo spericolato curriculum che lo aveva già visto “camminare tra le nuvole” nel 1971 tra i campanili di Notre Dame a Parigi, nel 1973 tra le cime dei piloni nord dell'Harbour Bridge di Sidney, e a seguire sulle Grandi Cascate di Peterson, sulle cascate del Niagara, sul Superdome di New Orleans e sulla cattedrale di Laon, in Francia. Si legge nella presentazione del film: “Philippe Petit appena bambino sviluppa una passione per l’equilibrismo, una tensione innata e irrefrenabile a tendere corde tra alberi e case e camminarci sopra, sempre più in alto. A nove anni, legge su una rivista del progetto delle Twin Towers di New York e decide: ‘Io camminerò sospeso tra quelle due meravigliose torri…’. E così la sua vita, abitata da un demone felice e volante, diviene una costante, meticolosa preparazione. Negli anni raduna attorno a sé un manipolo di pazzi sognatori che lo assecondano in tutto e lo aiutano a completare il suo destino. Ma bisognerà intrufolarsi clandestinamente nei grattacieli più protetti del mondo, trascinare oltre il centesimo piano tutto il materiale, tendere un cavo… Finché in una mattina d’agosto del 1974 Petit, solo, cammina nel cielo a quattrocento metri di altezza. Una storia degna dei migliori thriller, un apologo sul sogno umano di superarsi”.

(© 9Colonne - citare la fonte)