(9 ago) – Tre tavolette cuneiformi frammentarie ittite del XIII sec. a.C. sono il risultato più importante ottenuto quest’anno dalla missione archeologica svolta dall’Università di Firenze in collaborazione con il Museo di Yozgat sul sito di Uşaklı Höyük (Yozgat) in Turchia. Più di venti archeologi, studenti, specializzandi e dottorandi delle università di Firenze, Pisa e Siena, guidati da Stefania Mazzoni, docente di Archeologia e storia dell’arte del Vicino Oriente antico presso l'ateneo fiorentino, hanno applicato una nuova tecnica di raschiatura (scraping) sui pendii dell’acropoli e hanno portato alla luce resti delle strutture in crudo dei grandi palazzi evidenziati dall’indagine geomagnetica e un ricco corpo di materiali ittiti e frigi. I ritrovamenti documentano la lunga vita della città, sorta lungo il fiume, in una fertile valle dominata dal massiccio profilo del monte - oggi Kerkenes Dağ - l’ittita Daha, sede del dio della Tempesta. I frammenti portati alla luce si aggiungono al notevole rituale magico ittita rinvenuto nel 2009 dall’équipe fiorentina che da cinque anni compie ricerche archeologiche, geomagnetiche e geomorfologiche sul sito e nel suo circondario. E' un ulteriore tassello che prova che Uşakli era un’importante città ittita, proprio quella Zippalanda, uno dei tre maggiori centri di culto del dio della Tempesta da tempo cercato dagli studiosi sul suolo dell’Anatolia centrale, dove gli Ittiti crearono un potente regno tra XVII e XII secolo a.C. (red)
SCHEDA / LA MISSIONE DI UŞAKLI HÖYÜK
Prospezione geomagnetica sull'importante sito archeologico di Uşakli Höyük (Turchia): nel cuore dell'altipiano anatolico centrale, culla della civiltà degli Ittiti. In questo sito la missione, che riunisce studiosi e studenti delle Università toscane di Firenze, Siena e Pisa, ha rinvenuto importanti resti di quella che dovette essere una delle grandi città sacre dell'impero ittita tra 1600 e 1200 a.C., abitata poi ancora a lungo nelle età frigia, romana e bizantina.