“Il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo può avere tutte le ragioni di bilancio che vuole, ma 8 miliardi non bastano a compensare la perdita del potere d'acquisto dei dipendenti pubblici negli ultimi anni, e la Cgil non firmerà un accordo che penalizza i lavoratori. Il governo deve assolutamente trovare le risorse necessarie al rinnovo dei contratti”. Così a La Stampa Florindo Oliverio, segretario nazionale della Cgil Funzione Pubblica. Zangrillo dice: 8 miliardi corrispondono a un terzo della manovra da 24, non si poteva fare di più, e l'adeguamento all'inflazione al 5,8% è superiore a quello delle precedenti tornate contrattuali. Come risponde il sindacato? “L'ufficio studi della Cgil – risponde Oliverio – ha calcolato che l'aumento del costo della vita in Italia in tre anni è stato superiore al 17%. Il ministro non smentisce i nostri dati, si limita a dire che non può fare altro. Allora anche la Cgil Funzione Pubblica non può fare altro che rifiutare di firmare dei contratti che non coprono neanche il recupero del carovita, che è il minimo a cui possa puntare un sindacato. Guardando ai numeri, se si applicasse l'ipotesi di Zangrillo il contratto a certi lavoratori toglierebbe addirittura qualcosa, anziché dare”. (10 LUG - deg)