Ancora una strage provocata dagli attacchi missilistici russi in Ucraina. Questa volta ad essere presa di mira è stata la città di Leopoli, poco distante dal confine polacco dove al momento si contano sette morti e 47 feriti per un bilancio che pare destinato ad aggravarsi, anche perché sette persone estratte vive dalle macerie si troverebbero ricoverate in condizioni gravissime. Secondo il capo dell’autorità militare di Leopoli Maksym Kozytskyi, tra i feriti figurerebbero anche sette bambini. L’attacco – che avrebbe distrutto diversi palazzi nonché gravemente danneggiato due edifici scolastici - avrebbe inoltre danneggiato almeno sette strutture d’interesse architettonico.
Non si arresta dunque la nuova devastante “offensiva missilistica” di Mosca in risposta all’affondo delle forze di Kiev nei settori di Kursk e, tangenzialmente, in quello di Belgorod. Sono nella giornata di ieri sono stati segnalati ben 81 bombardamenti con vari tipi di armi sui territori di confine delle regioni di Chernihiv, Sumy e Kharkiv. A Poltava l’episodio più grave, il cui bilancio questa mattina parla di 53 morti e 298 feriti. La strage ha suscitato la reazione dello stesso presidente degli Stati Uniti Joe Biden: “Condanno questo terribile attacco nella maniera più forte possibile – ha detto l’inquilino della Casa Bianca -. È un tragico memento degli oltraggiosi tentativi di Putin di spezzare la volontà di un popolo libero. Ma per due anni e mezzo il popolo ucraino ha resistito. E gli Stati Uniti continueranno a sostenerlo, in particolare fornendo sistemi di difesa aerea e le capacità necessarie per difendere il Paese”. (4 SET - deg)
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