Si calcola che nell’arco di un secolo e mezzo, tra la metà del XIX e la fine del XX, siano stati oltre venti milioni gli italiani partiti per cercar fortuna all'estero, verso terre vicine (Svizzera, Francia, Germania), lontane (le Americhe) o lontanissime (Australia). Molti si sono fermati nei paesi d'adozione e oggi sono i loro discendenti a compiere il percorso inverso, anche solo temporaneamente, per riscoprire le proprie origini: è il “turismo delle radici”, un fenomeno la cui crescente portata economica si accompagna al recupero del rapporto con la Nazione d’origine. Ne hanno parlato oggi alla Fiera del Libro di Francoforte Riccardo Giumelli - che ha affrontato questo tema assieme ad altri autori nel libro Scoprirsi italiani - e Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari Esteri. (TDR Gil)
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