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Venezuela, la deputata Magallanes: Maduro oggi fa colpo di stato

Roma, 10 gen -  Nicolas Maduro ha appena effettuato il giuramento da presidente del Venezuela a seguito delle elezioni dello scorso 28 luglio, i cui risultati sono fortemente contestati dalle opposizioni e non riconosciuti da grande parte degli osservatori internazionali. “Come ha detto il presidente Edmundo Gonzalez Urrutia ieri sui social, se fosse successo qualcosa a Maria Corina Machado noi venezuelani, che siamo dentro e fuori, ma soprattutto fuori del Paese, avremmo avuto l'obbligo civico di alzare la voce su quello che succede. Oggi, 10 gennaio, dovrebbe essere insediato Edmondo Gonzalez Urrutia” e non Nicolas Maduro “ma abbiamo visto come è aumentata la repressione e la persecuzione: il migliore esempio è quello di ieri, quando hanno sequestrato la nostra leader, importante non solo per Venezuela ma per tutta l’America latina e il mondo, Maria Corina Machado, che sta lottando e guidando il nostro cammino per la libertà”. Così Mariela Magallanes, deputata dell’opposizione eletta nelle elezioni del 2015, le ultime riconosciute come valide dalle opposizioni del Venezuela, nel giorno del reinsediamento di Maduro.

Magallanes, da qualche anno ormai in esilio in Italia, è oggi in Senato per la presentazione e la proiezione del docufilm “Todos lo saben”, (‘Tutti lo sanno’) che mostra il pre e il post-elezioni del 28 luglio scorso dal punto di vista della cittadinanza venezuelana che si reca al voto per estromettere Maduro. “Noi da qua, dall'Italia, dal Senato, dopo aver ricevuto l'appoggio internazionale di tutti i presidenti e attori internazionali importantissimi, lanciamo la nostra iniziativa per far vedere questo documentario – spiega la deputata - che dice e mostra la testimonianza della cittadinanza organizzata, articolata, che ha fatto del 28 luglio una data chiave, che ha un prima e un dopo”. Dal Venezuela giungono notizie di manifestazioni e arresti, e secondo Magallanes “oggi Nicolas Maduro è capace di consolidare un colpo di Stato e violentare una volta ancora la volontà dei venezuelani, che il 28 luglio con una elezione completamente a rischio, hanno deciso, e dimostrato non solo a noi stessi ma al mondo intero, che vogliamo la pace, la libertà e soprattutto che ritorna alla democrazia in Venezuela”.

(PO / Sis)

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