di Paolo Pagliaro
E’ di 326 pagine la relazione di fine mandato che - insieme alla lettera di dimissioni - l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha consegnato nei giorni scorsi al ministro dell’Economia. La relazione è una miniera di dati, alcuni impressionanti come ad esempio quello sull’ammontare dei crediti fiscali vantati dallo Stato: 1.268 miliardi di euro. Una somma enorme che – se incassata - consentirebbe di dimezzare o quasi il debito pubblico.
Ma incassarla sarà impossibile, per una serie di ragioni elencate da Ruffini. Perché 150 miliardi sono dovuti da soggetti falliti o insolventi, 221 da persone decedute e imprese cessate, 138 da contribuenti che, in base ai dati presenti nell’Anagrafe Tributaria, risultano nullatenenti. Per ulteriori 52 miliardi l’attività di riscossione risulta sospesa in seguito ai diversi provvedimenti cosiddetti di rottamazione. 580 miliardi restano in capo a a contribuenti nei confronti dei quali l’Agenzia della riscossione ha già svolto, in questi anni, pignoramenti ed espropri. Alla fine – detratti gli accordi di rateizzazione, che stanno funzionando – restano in teoria esigibili crediti per un centinaio di miliardi.
I contribuenti con debiti nei confronti dello Stato sono una marea: 19 milioni di persone e 3 milioni e mezzo tra imprese, fondazioni, enti e associazioni. Ma quasi il 70% del credito riguarda importi superiori ai 50.000 euro. Una commissione guidata da Roberto Benedetti (magistrato della Corte dei Conti), sta laovrando a soluzioni legislative per evitare l’accumulo di crediti fiscali non riscossi. L’industria dei servicer – specializzata nel recupero dei crediti deteriorati – si propone di affiancare lo stato nell’attività di riscossione. Ruffini in un anno ha organizzato nelle scuole 887 iniziative di educazione alla legalità, e questa è una parte del suo lascito.
(© 9Colonne - citare la fonte)
I contribuenti con debiti nei confronti dello Stato sono una marea: 19 milioni di persone e 3 milioni e mezzo tra imprese, fondazioni, enti e associazioni. Ma quasi il 70% del credito riguarda importi superiori ai 50.000 euro. Una commissione guidata da Roberto Benedetti (magistrato della Corte dei Conti), sta laovrando a soluzioni legislative per evitare l’accumulo di crediti fiscali non riscossi. L’industria dei servicer – specializzata nel recupero dei crediti deteriorati – si propone di affiancare lo stato nell’attività di riscossione. Ruffini in un anno ha organizzato nelle scuole 887 iniziative di educazione alla legalità, e questa è una parte del suo lascito.