Ci fu un’Italia che non si voltò dall’altra parte: donne e uomini che durante il nazifascismo rischiarono la vita per accogliere – e quindi salvare – partigiani, ebrei e perseguitati politici. Il progetto “Il Civico Giusto” vuole rendere omaggio proprio a loro, cittadini eroici che non hanno fatto finta di non vedere durante uno dei momenti più drammatici per il nostro Continente. Nato da un'intuizione di Paolo Masini e realizzato da Roma Best Practices Award – Mamma Roma e i suoi Figli Migliori, il progetto ha l’obiettivo di "segnare e riconoscere" in maniera tangibile quelle case che, grazie al coraggio degli abitanti, sono state il sicuro rifugio di chi veniva braccato dai nazifascisti. “Il progetto nasce dall'esigenza di raccontare la memoria in maniera diversa – ci racconta Paolo Masini, presidente di Roma BPA -. Siamo abituati a una memoria del dramma e della tragedia, che non permette ai giovani di avere una via di uscita”. Ecco perché nasce l’idea di raccontare la storia "buona" che si è consumata tra quelle mura. Come? Con un “civico giusto”: una mattonella da apporre ai portoni dei condomini dove sono stati nascosti e salvati dai rastrellamenti centinaia di persone. Sull’insegna - una targa in ottone con inciso un albero di carrubo, simbolo di abbondanza, realizzata da Dante Mortet - è presente un codice QR che permette di collegarsi a un breve documentario che racconta le vicende della palazzina e delle famiglie protagoniste di quella storia.
I PALAZZI CHE RACCONTANO STORIE “BUONE” - “Finora ci sono circa 25 ‘civici giusti’ e ne presenteremo tanti altri in quest'anno in cui ricorre l’ottantesimo Anniversario della Liberazione d'Italia. Con questo progetto – spiega Masini - coinvolgiamo una serie di artisti a cui chiediamo di prestarci la voce per raccontare queste storie, poi condivise tramite il QR code del civico giusto”. Corrado Augias, Luca Barbarossa, Elio Germano, Valerio Mastrandrea, Neri Marcorè, Enzo De Caro, Monica Guerritore, Angela Finocchiaro e tanti altri: attori e cantanti che danno il loro contributo per arricchire un progetto rivolto, anche e soprattutto, ai giovani. Per loro la rete di scuole “Memorie. Roma: una città, mille storie” coordinata dalla Dirigente Scolastica Maria Grazia Lancellotti promuove, in collaborazione con il Roma Best Practices Award, lo studio della storia della città, attraverso gli eventi e i protagonisti di una vicenda plurisecolare: da quelli più celebri, ma che per i giovani rimangono spesso confinati nelle righe di un libro, a quelli legati invece alla vita quotidiana dei quartieri, a coloro che li hanno abitati e che si sono trasformati in eroi ‘per caso’, proprio come chi nascose i perseguitati politici durante il nazifascismo.
STORIE DI EMIGRAZIONE - Da Villa Visconti dove trovarono riparo alcuni tra i più grandi protagonisti dell’Italia democratica, alla casa di Fondi che accolse Alberto Moravia ed Elsa Morante. Fino ad arrivare al Porto di Napoli che, sullo sfondo di una città distrutta dalla ferocia della guerra, racconta la storia a lieto fine di 982 rifugiati e della nave che li porterà negli Stati Uniti. Il progetto– annuncia Masini, che è anche il Presidente della Fondazione Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana - si allargherà, infatti, anche al mondo dell’emigrazione, a partire dalla storia di Cesidio Perruzza, originario di San Donato Val di Comino (Frosinone) ed emigrato a New York, che nel 1931 decise di celebrare il suo lavoro e quello dei tanti emigrati impegnati a costruire il grattacielo nel Rockefeller Center, con un albero di Natale che oggi è diventato il più famoso al mondo. Storie di emigrazione, sacrificio e successo che sono diventate negli anni un fermo punto di riferimento per i tanti italo-discendenti sparsi in tutto il mondo. “Il Civico Giusto” è quindi un progetto che, insieme a quello messo in campo dal Ministero degli Esteri sul Turismo delle Radici con Italea, vogliono essere un’occasione per scoprire le proprie origini, che quelle storie di emigrazione del secolo scorso contribuirono a costruire. (sip - 15 gen)