Roma, 5 feb - “Io spero che la bagarre ora venga sospesa, anche perché in realtà mi risulta che nella conferenza dei capigruppo si era raggiunto un accordo sul fatto che parlassero soltanto Nordio e Piantedosi. Dopodiché l'opposizione ha continuato a insistere sul fatto che debba venire Giorgia Meloni in Parlamento, ma io ritengo l'informativa di Nordio e Piantedosi assolutamente esaurienti”. Così Simonetta Matone, deputata della Lega, ex magistrato, dopo l’informativa dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri. Secondo Matone “entrambi hanno fornito degli elementi tecnici che non sono elementi di difesa del libico, sul quale il giudizio rimane invariato trattandosi di un soggetto pessimo: Nordio ha chiarito una serie di passaggi tecnici che rendevano questo provvedimento un vero e proprio pasticcio”. Tanto è vero, sottolinea, “che nessuno l'ha detto ma è stato verbalizzato il dissenso di una delle tre giudici rispetto alla volontà finale di questo provvedimento, in virtù della imprecisione delle date, perché c'è una sovrapposizione, 2011-2015 fino ad oggi. Allora: il diritto non è un optional. la data del commesso delitto, trattandosi di reati continuati, è l'elemento fondante per l'accusa". Per quanto riguarda Piantedosi, continua Matone, “ha incentrato il suo intervento soprattutto sul grande girovagare che questo signore (Almasri, ndr) ha fatto per l'Europa e, particolare che pochi conoscono, sul fatto che è stato fermato ripetutamente da tutte le polizie d'Europa, ma si è atteso che arrivasse in Italia per rifilarci quella che io definisco una patata bollente”. Anche per quanto riguarda la parte relativa alla comunicazione o mancata comunicazione preventiva “Nordio è estremamente chiaro ed anche ribadito che il libico è stato scarcerato non d'iniziativa della Corte d'appello di Roma, ma su richiesta del Procuratore generale presso la Corte d'appello in virtù dell’errore procedurale iniziale: è stata attivata la procedura estradizionale quando invece andava attivato l'altro tipo di procedura”. Quindi “io penso che gli aspetti tecnici sono stati assolutamente chiariti, gli aspetti politici pure. Non ho sentito dall'opposizione degli interventi che smantellavano punto per punto ciò che Matteo Piantedosi e Carlo Nordio hanno detto. Io sono abituata a ragionare da ex magistrato e sono abituata alla dialettica processuale: non puoi svoltare un discorso così articolato con una dissertazione di tipo politico, mi devi dire punto a punto b e punto c ciò che non è vero. Cosa che l'opposizione non è stato in grado di fare”. (PO / Sis)
(© 9Colonne - citare la fonte)
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