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direttore Paolo Pagliaro

Il medico va
a lezione di karate

Il medico va <br> a lezione di karate

di Paolo Pagliaro

Al Policlinico Umberto I di Roma  - il più grande ospedale d’Europa - medici e infermieri seguono un corso di autodifesa personale . Succede anche a Treviso, Lecce, Brescia, Salerno  e in altre città. L’anno scorso in Italia ci sono state 16 mila aggressioni contro il personale sanitario al quale ora si insegna come non soccombere o come limitare i danni.  A Roma l’istruttore  è un docente universitario di Discipline del combattimento che  in un’intervista al Messaggero spiega in cosa consiste il suo lavoro. “Dobbiamo partire dal presupposto - dice - che medici e infermieri si devono difendere ma non possono attaccare”.  
L'impossibilità di replicare in qualche modo all'offesa prevede un forte lavoro di prevenzione e soprattutto un corretto uso del linguaggio: non bisogna mai accettare la provocazione ma occorre affidarsi all'empatia. Particolarmente importante è anche la postura: bisogna mantenere una posizione eretta e non distogliere lo sguardo dall'interlocutore senza però mai fissarlo in maniera aggressiva. Il fine ultimo è sempre quello di cercare la via di fuga, soprattutto in casi di pericolo estremo.
E’ stata introdotta anche  un'esercitazione sotto stress. Per simulare uno schiaffo o un colpo appena ricevuto, a medici e infermieri viene chiesto di girare su sé stessi in modo da provare una piccola sensazione di stordimento. “Questo li aiuta a immedesimarsi ancora meglio in una situazione in cui ci si deve proteggere ma non si ha il pieno controllo dell'equilibrio”.
Il personale collabora, dice l’istruttore. Siamo noi qui fuori che forse abbiamo un problema. 

(© 9Colonne - citare la fonte)