Roma, 13 feb - Maysoon Majidi, attivista e regista curdo-iraniana, è libera dopo quasi un anno, assolta dall'accusa di scafismo, ma per una come lei ci sono più di altre mille persone in carcere con la stessa accusa. Secondo Laura Boldrini, deputata del Partito democratico, “la legislazione italiana ha degli articoli che devono essere rivisti perché mettono, specialmente l'articolo 12 del Testo unico sull’immigrazione, mettono sullo stesso piano le persone che a bordo dell'imbarcazione cercano di fare in modo che la barca non si capovolga, non vada a schiantarsi e aiutano magari le altre persone, ma che non hanno a che fare nulla col traffico. Che non ci guadagnano, perché non sono parte di quel sistema criminale e quindi si ritrovano poi arrivati a terra a rispondere di cose che non hanno commesso”. Boldrini ha una speranza: “Vorrei che la Presidente del Consiglio ricevesse Maysoon e sentisse della sua esperienza, quello che le è successo, perché la cosa migliore da fare è capire che bisogna metterci le mani”. La prima soluzione, per Boldrini, è chiara: “Bisogna differenziare il trafficante, che è il pesce grosso, quello che ci guadagna, da chi è a bordo e viene accusato di scafismo, quando con la rete criminale non ha nulla a che vedere”. (PO / Sis)