Il Governo sta nuovamente promettendo, a breve, la riduzione delle tasse. Aspettiamo fiduciosi, ma intanto stiamo pagando care e salate le bollette dell’energia. Prima di fare nuove promesse l’Esecutivo farebbe bene a correggere gli errori dell’ultima legge di Bilancio che toglierà dalle tasche dei lavoratori poveri circa 1.200 euro nel 2025. La denuncia, com’è noto, è stata fatta dai CAF della CGIL e delle ACLI e da un rapporto del Centro Studi della nostra Associazione, Lavoro&Welfare. Infatti, per rendere strutturale l’alleggerimento del cuneo fiscale per i lavoratori con un reddito da lavoro dipendente fino a 35.000 euro lordi annui, il Governo ha cambiato il sistema adottato da Draghi e rimasto in piedi fino allo scorso anno, passando dalla riduzione dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori a un nuovo regime fiscale.
In concreto, cosa è successo? Facendo i conti nelle tasche dei lavoratori, nel confronto tra il 2024 e 2025, a partire dai 9.400 euro fino ai 35.000 euro lordi, cambia poco per le retribuzioni nette, anche se ci sono in questo caso alcune incongruenze (c’è chi ci guadagna e chi ci perde): le segnaleremo nel dettaglio in una prossima occasione. Dove si registra una forte e insostenibile perdita salariale è tra gli 8.406 e i 9.003 euro: questa fascia di reddito dovrà rinunciare al bonus fiscale di 1.200 euro a cui aveva diritto nel 2024, essendo questi lavoratori diventati, con le nuove regole fiscali volute dal Governo, “incapienti”. Un grave errore che va rapidamente corretto. Non vorremmo che questa correzione, che consente di restituire il maltolto ai redditi più bassi e che sarebbe un semplice atto di giustizia, passasse in cavalleria. Siamo sicuri che, oltre al Governo, anche le Commissioni Lavoro di Camera e Senato se ne occuperanno. In fondo, trovare la soluzione non è difficile, se c’è la volontà politica: sarebbe sufficiente un emendamento che corregga il decreto-legge 5 febbraio 2020 n. 3 (Misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente), così come modificato nell’ultima legge di Bilancio. Lo ribadiamo: la modifica apportata dal Governo comporterà il taglio di 1.200 euro nel corso del 2025 per questi redditi già border line. I “lavoratori poveri” sono in attesa di una risposta rapida.
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