E’ il 23 novembre 1889 quando, presso il Palais Royale Saloon di San Francisco, entra in funzione il primo jukebox della storia. L’apparecchio installato in California dalla Pacific Phonograph Co., aveva ancora poche somiglianze con quello destinato a diventare il simbolo del consumismo e dell’America degli anni ’50: all’interno di un armadio di quercia era inserito un fonografo di Edison (classe M) e quattro tubi simili a stetoscopi che fuoriuscivano dalla scatola di legno. Attraverso queste serpentine, quattro persone potevano ascoltare musica contemporaneamente, semplicemente avvicinandone le estremità all’orecchio ed inserendo nello scomparto una monetina. Proprio il fatto, poi, che le monete di allora fossero coniate in nickel, valse al jukebox il nome alternativo di “nickel-in-the-slot-player”, letteralmente “lettore musicale con monetina in fessura”, appellativo ideato dall’imprenditore Lois Glass che aveva installato al Palais Royale questo primo esemplare. Il successivo “jukebox”, pare sia invece derivato dallo slang “juke house” che si riferiva alle case di tolleranza e a tutti quei luoghi in cui la musica non era sconosciuta.
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