Una scossa di magnitudo 4.4 il cui epicentro è stato localizzato a 3 km di profondità in prossimità di via Napoli a Pozzuoli ha gettato nel panico all’1.25 della notte appena trascorsa l’area dei Campi Flegrei e ha risvegliato, con la sua potenza, praticamente tutta Napoli. Migliaia le persone scese in strada soprattutto nei quartieri occidentali a causa di questa scossa preceduta da un boato la cui intensità è stata analoga a quella del 20 maggio del 2024, risultando la più forte degli ultimi 40 anni. La durata di questo sommovimento iniziale – seguito da un lungo sciame sismico – è stata molto lunga, di circa venti secondi. Le scosse secondarie hanno via via perso d’intensità, facendo registrare una magnitudo non superiore a 2. Su X, i vigili del fuoco hanno reso noto di essere intervenuti a Pozzuoli per estrarre una persona rimasta intrappolata dalla caduta della controsoffittatura di una casa. Le sue condizioni non sono gravi e – scrivono ancora i vigili del fuoco, sono in corso nove verifiche di stabilità sugli edifici. Da molti palazzi, infatti, tanto a Bagnoli che nei comuni limitrofi, si sono staccati calcinacci, che sono caduti in strada e sulle auto, in alcuni casi sfondando i vetri. L’evento tellurico ha provocato il caos nelle abitazioni dove si sono prodotte crepe, gli oggetti sono caduti in terra e in molti casi le porte si sono bloccate. Per far fronte alla situazione è stato convocato dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, il Centro coordinamento soccorsi mentre la Protezione civile comunale, nel capoluogo, è stata attivata per l'allestimento delle due aree di attesa A128 in viale della Liberazione e A125 in piazzale Ippodromo.
I GEOLOGI. “La scossa di terremoto di magnitudo 4.4 avvenuta stanotte sulla fascia costiera tra Pozzuoli e Napoli ha visto una variazione della velocità di deformazione del suolo, registrando un valore alto nella zona della Solfatara, tra i più elevati registrati”. Lo ha detto Mauro Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano, durante il punto stampa presso la Sala Conferenza dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, convocato oggi a seguito dell’evento sismico di questa notte. “Il punto fondamentale della nostra analisi è notare la cruciale relazione tra sismicità e deformazione che ha caratterizzato l’evento di stanotte sebbene tengo a specificare che non è sempre così, non c’è una relazione diretta tra questi due dati”, ha aggiunto la direttrice del Dipartimento Vulcani INGV, Francesca Bianco, nel corso del punto stampa. “Infatti, il terremoto di magnitudo 4.4 avvenuto a maggio dello scorso anno non ha rilevato la presenza di un’accelerazione della deformazione del suolo”, ha spiegato. “Sappiamo che stiamo su un vulcano che ha una sua dinamica, quindi siamo attenti a seguire dettagliatamente questo processo che al momento è sostenuto”, ha dichiarato ancora Di Vito. “Di sicuro possiamo aspettarci altra sismicità”, ha aggiunto.
(13 MAR - deg)
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