Dall'8 aprile in libreria per Sonzogno "Quel che resta di Santiago. Gioie e dubbi di un pellegrino poco ortodosso", di Diego Passoni. Il cammino di Santiago come non ve l’hanno mai raccontato: perché, oltre al mito del
pellegrinaggio e agli stereotipi sulla ricerca interiore, c’è la realtà della fatica, del fango, delle vesciche e del sudore, e tutto ciò che rende autentico ogni passo. Nelle lingue semitiche, le parole "vaggio"e "acconto" hanno la stessa radice. Perché in passato non c’era racconto senza spostamento, senza incontro con lo sconosciuto. Ma oggi è ancora così? Tra il turismo di massa e le ondate migratorie, è possibile viaggiare lasciandosi scomodare da imprevisti, fatica e persone? È quello che si è chiesto Diego Passoni prima di imboccare il cammino portoghese verso Santiago, trovandosi inevitabilmente a confrontarsi con i miti del pellegrinaggio e la facile esaltazione di un’esperienza che dovrebbe essere meditativa e spirituale, ma è talmente di moda da diventare quasi frustrante: niente autenticità, niente ricerca di sé e niente contatto con la natura; ci sono piuttosto i muscoli indolenziti, la pioggia, l’affollamento, la scomodità e il popolo dei selfie. Ma c’è anche la scoperta che l’unico modo per viaggiare davvero è quello di andare lenti, al ritmo delle proprie gambe, per trovare qualcosa di più della pace e del silenzio: qualcosa di molto vicino alla verità. Dopo un passato da ballerino e presentatore tv, oggi Diego Passoni è uno dei conduttori di Pinocchio, trasmissione di punta di Radio Deejay a cui presta la voce insieme a La Pina e La Vale. È anche autore di Ma è stupendo! (Vallardi 2019), Siamo tutti sulla stessa arca e Isola (Mondadori 2020, 2022) e, con Nicola Macchione, di Pene, maschile plurale (Fabbri 2024). Da sempre camminatore appassionato, ha affrontato il cammino portoghese verso Santiago con la mente e il passo di un pellegrino poco ortodosso.
RESISTENZA, 16 STORICI LA RACCONTANO NELLA SUA CONCRETEZZA
Senza guerra partigiana, senza un esercito di volontari disposti ad assumere su di sé l’arduo compito di combattere, uccidere e farsi uccidere, non si sarebbe realizzata la più importante cesura della storia italiana. In questo volume, a cura di Filippo Focardi e Santo Peli, dal titolo "Resistenza. La guerra partigiana in Italia (1943-1945)". in libreria dall'11 aprile per Carocci, sedici storici prestigiosi raccontano la Resistenza nella sua concretezza, con le sue caratteristiche e i suoi limiti, offrendone una visione originale, che si oppone contemporaneamente ai suoi detrattori e ai sostenitori di una Resistenza agiografica ed edulcorata. Focardi insegna Storia contemporanea all’Università di Padova, mentre Peli ha insegnato la stessa disciplina nel medesimo ateneo.
(© 9Colonne - citare la fonte)