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direttore Paolo Pagliaro

Cgil, la sfida
dei referendum

Cgil, la sfida <br> dei referendum

di Paolo Pagliaro

Dopo una vita trascorsa nella Cgil con incarichi di responsabilità, dopo aver combattuto il terrorismo in fabbrica, aver firmato importanti ricerche  su redditi e lavoro,  Luigi Portioli , conclusa la carriera di   sindacalista, ha fatto per cinque anni  l’ insegnante volontario alla scuola di italiano per migranti di via Giolitti 141 a Roma.  Nel libro di memorie intitolato “Samsara italiano”,  dovendo descrivere i suoi 1.400 alunni provenienti da 88 diversi paesi, dice  semplicemente che si trattava di persone e non di stereotipi.

L’8 e il 9 giugno sono in programma cinque referendum, e uno – promosso da +Europa - chiede di ridurre da 10 a 5 anni  il periodo di residenza legale necessario per fare richiesta della cittadinanza. La Cgil ha deciso di appoggiarlo non solo   per garantire un diritto a milioni di nuovi italiani  che ne sono privi ma anche per favorire  una maggiore partecipazione al mercato del lavoro.

Sugli altri quattro referendum la scommessa è invece tutta del sindacato di Landini, che li ha voluti. Riguardano lo stop al jobs act,  i risarcimenti ai licenziati nelle piccole imprese, la riduzione del precariato, la sicurezza sul lavoro. Per raggiungere il quorum dovrebbero votare 25 milioni di italiani, obiettivo molto ambizioso in una stagione di crescente astensionismo.  Ma la Cgil ha già allestito  1500 comitati elettorali in altrettanti comuni e in questo fine  settimana aprirà la campagna  con una  due giorni tutta dedicata al referendum.  Alla Camera del Lavoro di Milano la kermesse Futura 2025 ospiterà  da domani volti noti dello spettacolo e dell’industria culturale,  grandi firme, economisti, giuristi, storici. Sono previsti collegamenti con 120 piazze italiane.   Lo slogan è orientato al risultato: “il voto è la nostra rivolta”.

(© 9Colonne - citare la fonte)