Cresce la tensione internazionale relativa alla questione nucleare iraniana dopo che un alto consigliere della Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei ha avvertito che la Repubblica islamica potrebbe espellere gli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA). “Le continue minacce esterne” potrebbero “portare a misure deterrenti, tra cui l'espulsione degli ispettori dell'AIEA e la fine della cooperazione”, ha affermato Ali Shamkhani su X. “Si potrebbe anche prendere in considerazione il trasferimento di materiali arricchiti verso siti sicuri”, ha aggiunto.
L'espulsione degli ispettori dell'AIEA da parte dell'Iran rappresenterebbe una “escalation” e un “errore di calcolo”, ha avvertito il Dipartimento di Stato americano. “La minaccia di un'azione del genere è ovviamente incompatibile con le affermazioni dell'Iran di possedere un potere nucleare pacifico”, ha detto ai giornalisti la portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce.
I commenti di Shamkhani sono i primi di un funzionario iraniano da quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato mercoledì che un'azione militare contro l'Iran sarebbe “assolutamente” possibile e che rimarrebbe “pochissimo tempo” per raggiungere un accordo sul nucleare.
Domani nel Sultanato dell'Oman, a Muscat, si terranno gli attesissimi colloqui straordinari sulla questione nucleare iraniana, con la partecipazione dell'inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff e del ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. In tale occasione, secondo quanto riportato da Axios, l'Iran starebbe valutando la possibilità di proporre agli Stati Uniti un accordo nucleare provvisorio. Teheran temerebbe infatti che la scadenza di due mesi indicata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per raggiungere un accordo sia troppo limitata e starebbe chiedendo più tempo per evitare un'escalation militare da parte degli Stati Uniti o di Israele, afferma Axios, citando un diplomatico europeo e una fonte a conoscenza della questione. Un accordo provvisorio potrebbe prevedere che l'Iran riducesse parzialmente le sue attività di arricchimento dell'uranio e consentisse alle Nazioni Unite un maggiore accesso ai suoi impianti nucleari, come passo avanti per rafforzare la fiducia verso un accordo più completo. In risposta, l'Iran probabilmente chiederebbe a Trump di allentare la sua campagna di sanzioni di "massima pressione" contro Teheran. (11 APR - deg)
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