Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

DDL PRESTAZIONI SANITARIE, SBROLLINI (IV): ERA UN’OPPORTUNITA’, INVECE ENNESIMA SCATOLA VUOTA

Roma, 15 apr – “Noi voteremo contro” il ddl sulle prestazioni sanitarie “perché questa poteva essere una grande opportunità per rispondere alle famiglie, alle tante persone non autosufficienti” e invece “è un provvedimento, ancora una volta, propaganda perché non ci sono soldi, quindi è una scatola vuota, così come lo è stato quello sulle liste d'attesa. Sappiamo però con certezza una cosa: che gli anziani, le persone non autosufficienti pagheranno rette ancora più alte di quelle che pagano già adesso”. Così Daniela Sbrollini, senatrice di Italia Viva, preannunciando il voto contrario del proprio al ddl che nel pomeriggio arriva all’esame del Senato dopo la discussione generale iniziata la scorsa settimana. “Serve una riforma e questo era il momento giusto – insiste Sbrollini -: una riforma per la non autosufficienza. Noi abbiamo cercato in tutti i modi, facendo anche degli emendamenti ad hoc su questo,  ma il governo non ha voluto ascoltare”. In aula, spiega Sbrollini, “voteremo contro  tutta una serie di emendamenti, e sono contenta di essere stata una delle prime a fermare il cosiddetto emendamento Cantù, che andava verso la privatizzazione selvaggia delle  case di riposo modello Lombardia”. Sono molti i provvedimenti sulla sanità varati da governo e Parlamento negli ultimi, ma mai decisivi, secondo Sbrollini: “Intanto bisogna davvero che sulle risorse, anche quando si mettono più soldi sulla sanità, si abbia un controllo reale: dove vanno queste risorse, come vengono utilizzate. Una volta invece che viene approvato un provvedimento poi non si sa mai, perché non c'è il monitoraggio sulle regioni. Noi sappiamo che ormai la sanità è regionalizzata, ci sono 20 modelli diversi di sanità, e si continuano a propagandare provvedimenti che poi non hanno nessun rilievo e nessuna razionalità sui territori, se non il risultato di pagare sempre di più le prestazioni, di non rispettare i livelli essenziali di assistenza”. Senza contare, conclude Sbrollini, che “abbiamo una carenza ormai da anni del personale medico e infermieristico e sono anche quelli meno pagati a livello europeo”.

(PO / sis)

(© 9Colonne - citare la fonte)