di Paolo Pagliaro
A due terzi degli italiani Donald Trump non piace. E’ un crollo verticale quello certificato da Demopolis: quando si insediò, in gennaio, il nuovo presidente poteva contare sul giudizio positivo del 42% degli intervistati, oggi non supera il 23%, il dato più basso da quando, in ottobre, sono cominciate le rilevazioni.
Alla vigilia della trasferta a Washington della Premier, il trend d’opinione è ben diverso da quello che si rilevava 3 mesi fa, in occasione degli ultimi 2 viaggi americani di Giorgia Meloni. A modificare i giudizi degli italiani e degli europei hanno contribuito ovviamente i dazi annunciati da Trump nei giorni scorsi, con i successivi parziali ripensamenti. Una decisione- la prima - giudicata sbagliata dal 76%.
Ma sul crollo di apprezzamento pesano anche le sensazioni degli italiani sui fronti di guerra. 3 intervistati su 4 sono convinti che nonostante le promesse di Trump il conflitto a Gaza e in Medio Oriente si risolverà in peggio o proseguirà come negli ultimi mesi.
C’è pessimismo anche sugli sviluppi della guerra in Ucraina: secondo il 58% degli italiani, il conflitto proseguirà per la difficoltà di trovare un accordo. Anche in questo caso, il trend dell’Istituto diretto da Pietro Vento mostra come siano diminuiti gli ottimisti: con l’elezione di Trump, nel novembre scorso, il 66% degli italiani credeva in una imminente risoluzione del conflitto russo-ucraino. Oggi siamo al 33%. Ancora più preoccupante – nel sondaggio Demopolis - si rivela il fronte medio-orientale: di fronte alle notizie e alle immagini devastanti che arrivano ogni giorno da Gaza, si è ridotta al 16% la quota di chi pensa che lì nei prossimi mesi possa tornare la pace.
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